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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Unisa, tagli alle corse dei bus: l'ira degli studenti

L'associazione: "Perché un'Università che dovrebbe essere cuore pulsante di un territorio talmente vasto non è collegata in modo sufficiente a garantire un servizio ai limiti della dignità?"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Ormai da anni la Regione Campania ha un servizio di trasporto pubblico inadeguato: le linee sono poche e il numero di corse per ogni linea sempre minori. Se durante la pandemia erano riconoscibili ed evidenti le motivazioni emergenziali, ad oggi gli studenti si ritrovano sempre più basiti di fronte alla totale incapacità di investire sul funzionamento di un servizio vitale come quello dei trasporti. La questione colpisce l'intera Regione ed è certamente una diretta conseguenza della gestione dell’abbonamento UnicoCampania, ma sarebbe incosciente non sottolineare le condizioni in cui versano i campus dell’Università degli Studi di Salerno, posizionati fuori dai capoluoghi di provincia.

È inaccettabile che le corse universitarie diminuiscano con l'arrivo dell'estate come se l'università chiudesse a giugno insieme alle scuole. Il campus di Fisciano attualmente è ai limiti dell'accessibilità. Già in autunno e in inverno si preannunciava un disagio palpabile poiché gran parte delle linee ricostituite post-covid non erano altro che "potenziamenti" temporanei implementati a fatica, così ad oggi non abbiamo prospettive reali sul futuro.

Affrontare realmente queste problematiche non significa solo richiedere maggiori investimenti, è necessario che le responsabilità politiche degli organi istituzionali e sindacali vengano incontro a quelle che sono le esigenze della comunità accademica tutta. Bisogna evitare che il silenzio delle istituzioni gravi ancora enormemente sulle spalle di chi investe per un percorso di formazione. Perché un'Università che dovrebbe essere cuore pulsante di un territorio talmente vasto non è collegata in modo sufficiente a garantire un servizio ai limiti della dignità?
 Perché la componente studentesca dovrebbe ambire a vivere il campus raccontato come un luogo di opportunità quando anche raggiungerlo e andarsene sembra essere una possibilità remota?

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