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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Agropoli

Vassallo contro Alfieri: "Indegna la sua candidatura, il Pd non usi più il nome di mio padre"

Il figlio dell'ex sindaco di Pollica ricorda le vicende giudiziarie del fedelissimo di De Luca e va all'attacco. La replica: "Ero amico di Angelo Vassallo, accuse ignobili". Ma Emiliano rilancia: "Troppi personaggi opachi nel partito"

Dopo la presentazione delle liste per il parlamento, anche in provincia di Salerno, esplode la polemica nel Cilento per la candidatura nel collegio uninominale di Franco Alfieri (Pd), fedelissimo di De Luca ed ex sindaco di Agropoli, sostenuto da tutto il centrosinistra. A scagliarsi contro la sua discesa in campo non è una famiglia qualsiasi. No. E’ quella dell’ex sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010, il cui assassino ancora non ha un nome. Una famiglia stimata e ascoltata nella zona sud della provincia, che in questi giorni ha accolto con amarezza la chiusura delle indagini sulla morte dell’ex primo cittadino. Per il 10 febbraio il fratello Dario ha organizzato una “marcia” proprio contro l’archiviazione dell’inchiesta. Questa volta a parlare, anzi, a sfogarsi sul suo profilo Facebook, è Antonio Vassallo, figlio di Angelo, con una lunga lettera, condivisa in poche ore da 266 persone e che ha ottenuto finora 611 like.

La missiva

Il figlio dell’ex sindaco “pescatore” attacca a muso duro il Pd prendendo di mira proprio il deluchiano Alfieri ricordando le vicende in cui è stato coinvolto. “Quest’ultimo ex consigliere provinciale con delega ai lavori pubblici, fu coinvolto nel processo “Ghost roads”, una vicenda che risale al 2008 quando furono stanziati 615 mila euro per la realizzazione di una strada che doveva servire al collegamento di due comuni cilentani: Pollica e Casalvelino. In quel periodo, mio padre, consigliere provinciale e sindaco di Pollica, si accorse che se pur le ditte venivano pagate, i lavori erano sempre allo stato di partenza, al punto da far partire delle segnalazioni al presidente della provincia Villani ed allo stesso Alfieri, i quali, però, non fornirono mai spiegazioni in merito. Nonostante ciò, le richieste da parte di mio padre continuarono a susseguirsi, fino al cambio di guardia che nominò una commissione di esperti, la quale dichiarò che le opere previste non furono mai effettivamente realizzate. Il 16 luglio 2010, il nuovo assessore ai lavori pubblici inviò gli atti in procura e dopo sei giorni mio padre fu ascoltato dai giudici . Ma fu l’ultimo contributo che potette dare alle indagini, poiché la sera del 5 settembre 2010 fu ucciso”.

Non solo. Antonio Vassallo continua e ci fa giù duro: “Nel corso degli anni, le indagini proseguirono anche in correlazione all’omicidio di mio padre ed Alfieri, inquisito, non potette candidarsi nel 2015 alle regionali campane. Egli sostenne la campagna elettorale di Vincenzo De Luca, che fu eletto governatore e tuttavia lo nominò assessore alla pesca ed all’agricoltura. Nel settembre 2015, a causa del nostro sistema giudiziario, le indagini “Ghost roads “andarono in prescrizione. Qualche mese fa giornali locali preannunciarono la possibilità di una candidatura di Alfieri come esponente Pd alla Camera dei Deputati, supportata vivamente dalla segreteria regionale Pd e dal governatore De Luca”. Di qui la presa di distanze dal Partito Democratico e l’appello ai vertici salernitani: “Sempre più indignati dall’ ascesa al potere di un personaggio discutibile come il succitato e del tutto in disaccordo con la possibilità che egli possa diventare un rappresentante e tutore del nostro territorio, noi familiari ci sentiamo sempre più distanti dalle scelte di questo partito e attraverso questo post chiedo a nome della mia famiglia, di non associare più il nome di mio padre al partito, cambiando gentilmente anche la denominazione dei circoli a lui dedicati con l’augurio che la memoria non venga solo affissa ma praticata tutti i giorni, in maniera tale che possa non ridursi ad una inutile nostalgia”.

Le reazioni

Non tarda ad arrivare la replica di Alfieri: “Io di Angelo ero non solo collega di partito ma amico e sono stato più volte a casa sua a pranzo e a cena. La famiglia, questo, dovrebbe ricordarlo”. Ma a fare da sponda ad Antonio Vassallo ci pensa il governatore della Puglia Michele Emiliano che, oltre a sentirsi “indignato” anche lui, tuona: “Sono incredulo del fatto che nessuno abbia tenuto conto delle argomentazioni nitide e non contestabili che hai utilizzato a tempo debito per evitare che simili personaggi fossero candidati. Purtroppo quei moltissimi che in Campania avrebbero votato per il Pd che tuo padre rappresenta, non andranno a votare o voteranno altre forze politiche perché casa nostra, quella costruita dai partigiani durante la Resistenza e fatta diventare bellissima da gente come tuo padre, è stata invasa da personaggi improponibili e opachi come quelli da te descritti. Tenteremo con tutte le nostre forze - conclude il leader della minoranza dem – di cacciare questi personaggi dal Pd in modo che tu possa assieme a tuo padre sentirti di nuovo parte di tutti noi”.

Sulla stessa linea il candidato del M5S Angelo Tofalo: “Ecco chi è l’uomo Franco Alfieri. Un personaggio che farebbe bene a nascondersi per sempre dietro la maschera di re delle fritture, probabilmente la più nobile che abbia mai indossato. Perché prima ancora c’è la natura di chi ha taciuto l’evidenza. Di chi non ha mosso un dito quando un uomo grande e onesto come Angelo Vassallo gli chiese conto del perché venissero stanziati fondi per finanziare un cantiere inspiegabilmente fermo. Ma l’allora delegato provinciale ai Lavori pubblici Franco Alfieri non rispose. Non l’ha mai fatto. E’ stato indagato. Il piccolo uomo non ha parlato. Glielo chiediamo ora. Come glielo chiede un ragazzo che ha nelle vene il coraggio del padre e nel volto quegli stessi tratti di rettitudine e schiettezza. Ma il piccolo uomo non risponderà. E’ nella natura e nello stile del suo partito.Quello stesso partito che il nome di Vassalo l’ha sempre usato per propagandarsi. Senza mai riuscire ad infangarlo. Troppo imponente la memoria di Angelo Vassallo per essere intaccata da un partituncolo di imbrusatori e opportunisti”.

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