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Lunedì, 29 Aprile 2024
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I carabinieri di Nocera Inferiore ricordano il sacrificio di Gioacchino D'Anna

La commemorazione ha avuto inizio con la funzione religiosa nella Chiesa di San Giovanni Battista di Angri alla presenza, oltre che della vedova e dei familiari, di numerose autorità, tra le quali il comandante Provinciale dei Carabinieri di Salerno, Col. Filippo Melchiorre

I carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore hanno commemorato la vile uccisione, avvenuta l'8 settembre del 1975, del brigadiere M.A.V.M. e M.O.V.C. alla memoria Gioacchino D’Anna, allora 39enne in servizio alla Stazione Carabinieri di Angri.

La cerimonia

La commemorazione ha avuto inizio con la funzione religiosa nella Chiesa di San Giovanni Battista di Angri alla presenza, oltre che della vedova e dei familiari, di numerose autorità, tra le quali il comandante Provinciale dei Carabinieri di Salerno, Col. Filippo Melchiorre, il Procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore, Dott. Antonio Centore, il Dirigente del Commissariato di Nocera Inferiore oltre al Sindaco di Angri, Dott. Cosimo Ferraioli, e molti altri Sindaci dei comuni limitrofi.

Al termine i partecipanti si sono portati in piazza Doria dove il Comandante Provinciale dei Carabinieri ed il Sindaco hanno dapprima accompagnato la vedova, Carmela Mirra, oggi 82enne, nella deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti e successivamente espresso un indirizzo di saluto e ringraziamento, sottolineando il senso del dovere del Brig. D’Anna spinto fino all’estremo sacrificio, richiamando le motivazioni della Medaglia d’Argento al Valor Militare: "Comandante Interinale di Stazione distaccata, nel corso di servizio isolato, richiamato da grida provenienti da caseggiato dove era stata perpetrata una rapina, irrompeva, senza esitazione, nel fabbricato, imbattendosi in quattro malfattori armati e travisati, contro i quali si lanciava con coraggiosa determinazione e cosciente sprezzo del pericolo. Avvinghiatosi ad uno dei malviventi, armato di fucile, nel disperato tentativo di bloccarne la fuga riusciva, dopo violenta colluttazione, a disarmarlo, ma nell’impari lotta veniva ferito mortalmente con due colpi di pistola da altro correo. Esempio di elevate virtù militari e di alto senso del dovere".

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