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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Salerno, presentato fumetto "Nero Acciaio: ecco la sinossi completa

Oggi la conferenza stampa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Nero Acciaio è un fumetto che nasce da un progetto di sensibilizzazione promosso dall’Associazione Salute e Vita, in collaborazione con CSV - Sodalis, con lo scopo di accendere i riflettori sulle dinamiche illecite che contraddistinguono i disastri ambientali causati dalle macchinazioni criminose di imprese disseminate sull’intero territorio nazionale. La storia è narrata con la giusta crudezza, atta a rendere giustizia al dramma vissuto da famiglie ed operai, costretti a lottare spesso contro istituzioni inadempienti. Nero Acciaio, opera che ha visto la sua completa realizzazione nel mese di maggio 2023, pone l’attenzione su tre aspetti: l’importanza della partecipazione della cittadinanza e lo scopo dell’associazionismo, l’infame dicotomia tra diritto alla salute e diritto al lavoro, le intrappolanti maglie legali che non sempre assicurano la giustizia.  L’espediente narrativo crea una formula di facile fruizione e digestione di tematiche altrimenti pesanti e “di nicchia”. Il media fumetto assicura una transgenerazionalità al lavoro realizzato, necessaria per la massima diffusione di un’opera di denuncia. In coerenza con questo scopo, si vuole inserire Nero Acciaio all’interno di progetti scuola all’interno di istituti scolastici di territori sensibili (Taranto, Brescia, Salerno, etc.) e non, al fine di sensibilizzare le generazioni più recenti, puntando sull’educazione alla legalità e alla tutela dell’ambiente. Nero Acciaio, edito da Les Flâneurs Edizioni, che porta le firme di Davide Bottiglieri (sceneggiatore) e Salvatore Parola (disegnatore), è un lavoro autoriale di grande spessore. Il fumetto è stato presentato in anteprima stamattina, sabato 10 giugno 2023, presso la Casa del Volontariato a Salerno, durante un’intera giornata dedicata alla lotta contro l’inquinamento delle fabbriche. La prima parte dell’incontro è stata dedicata alla presentazione ed all’analisi del fumetto, moderata da Franco Bruno Vitolo. Numerose le voci autorevoli che hanno partecipato al tavolo attraverso interventi in presenza o videomessaggi: Roberta Rei - giornalista de Le Iene, Davide Bottiglieri - sceneggiatore, Salvatore Parola - fumettista, Lorenzo Forte - presidente Salute e Vita (Salerno), Alfredo Senatore - Direttore CSV Sodalis (Salerno), Fulvia Gravame - Responsabile Peacelink del nodo di Taranto (Taranto), Alessio Rega - Editore Les Flaneurs Edizioni, Paolo Fierro e Luigi Esposito - Medicina Democratica (Napoli), Enzo Tosti - Stop Biocidio (Napoli), Anna Risi - Salute e Vita (Salerno), Alda Sancin - Già presidente dell'Associazione NOSMOG (Trieste), Virginia Rondinelli - Rappresentante Comitato Cittadini e Lavoratori liberi e pensanti (Taranto). Si ringrazia anche Francesco Morra, sindaco di Pellezzano (SA), per la sua capacità e determinazione nella battaglia contro l’inquinamento atmosferico della Valle dell’Irno, che ha dimostrato di stare, con coraggio, accanto alla popolazione. “Come presidente dell'associazione 'Salute e Vita' esprimo grande soddisfazione per la realizzazione del fumetto Nero Acciaio.”, commenta Lorenzo Forte, “Voglio ringraziare lo sceneggiatore Davide Bottiglieri ed il disegnatore Salvatore Parola, bravissimi ad interiorizzare la tematica dell’inquinamento, insieme all'associazione 'Salute e Vita' e 'Sodalis CSV Salerno'. Nero Acciaio parte dalla voglia di raccontare la sofferenza e le grida di dolore di popolazioni in lotta in tutta Italia, ma anche di dare una speranza, a cominciare dalle battaglie che stiamo portando avanti da vent'anni a Salerno sulle Fonderie Pisano, per passare dall'ILVA di Taranto e dalla Ferriera di Trieste (un esempio positivo, quest'ultimo, perché qui è stato fermato il disastro ambientale comportando - report 2021 dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale - 'un significativo miglioramento ambientale e della qualità dell’aria', a distanza di un anno dalla chiusura) fino ad arrivare alle lotte degli attivisti di 'Stop Biocidio' della Terra dei Fuochi a Napoli e Caserta e quelli del comitato 'Salviamo la Valle del Sabato' nell'avellinese, classificata tra le aree più a rischio sul territorio nazionale. Nero Acciaio è un racconto inventato, ma ha la volontà di rappresentare le storie di vita quotidiana di cittadini che assumono sempre più consapevolezza del fatto che, vivere in un ambiente inquinato, in cui lo Stato non garantisce il diritto alla salute, significa essere esposti alla possibilità, in percentuali sensibilmente più alte, di ammalarsi di tumori, patologie polmonari, problemi respiratori e molto altro. Nero Acciaio, partendo da una storia di fantasia, racconta quelle vere di chi viene avvelenato ogni giorno da imprenditori senza scrupoli, che devastano l'ambiente e danneggiano non solo la popolazione, ma anche i propri dipendenti che, con il ricatto del lavoro, rinunciano a salvaguardare la propria salute. Questo fumetto prende spunto da vicende reali, che anche io in questi decenni ho ascoltato numerose, di cittadine e cittadini che tra loro non si conoscevano ma che avevano un filo rosso che le univa e, purtroppo, spesso un epilogo tragico, che non ha risparmiato nemmeno bambini che vivevano in un territorio inquinato come la Valle dell'Irno. Nero Acciaio racconta il dramma dei disastri ambientali che tutta Italia vive, ma anche la speranza che il diritto alla salute prima o poi prevarrà: non è solo denuncia, ma anche anche valorizzazione delle lotte che tante donne e tanti uomini del nostro Paese portano avanti. Sono emozionato e commosso dal lavoro realizzato e racchiudo, in questa opera, tanta speranza per smascherare complicità e connivenze in questi vent'anni di lotta in cui abbiamo fatto di tutto, anche andare in trasmissioni nazionali, al Parlamento, in svariati Ministeri, fino a rivolgerci alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo a Strasburgo. Abbiamo percorso qualsiasi strada possibile e questa di Nero Acciaio è solo l'ennesima - ma non certo l'ultima - che ha l'obiettivo di raccontare i drammi che viviamo. Auspicando arrivi presto il giorno in cui otterremo Giustizia per i morti e Verità per i vivi”. “Sceneggiare un lavoro di questo tipo non è stato facile”, conclude Bottiglieri, “Era necessario operare con tatto, discrezione e fantasia, seppur con l’obiettivo di raccontare avvenimenti davvero accaduti o meccanismi esistenti. Sono onorato di essere stato scelto come sceneggiatore di quest’opera di denuncia che ha, tra gli obiettivi, quello di informare e sensibilizzare su una tematica che diventa ogni giorno più centrale e sulla quale, tuttavia, si fanno ancora troppi proclami e poche azioni. La presenza di così tante voci provenienti dall’intero stivale dà una misura della necessità di un’opera come Nero Acciaio”.

La sinossi completa:

Luciano si sveglia da letto di soprassalto e tossisce nauseato: è l’ennesimo giorno in cui l’aria è malsana già di primo mattino a causa dell’attività (illecita) dell’acciaieria lì vicino. Anche il suo vicino di casa ed amico (Massimo) avverte la medesima puzza ed inveisce contro l’ennesima propaganda demagogica propinata dal Presidente della Regione in tv. Il suo inveire viene interrotto dal richiamo del figlio (Carmine), preda di una nuova crisi d’asma che demolisce gli ormai compromessi nervi del padre, il quale in un gesto di frustrazione scaglia un bicchiere di vetro contro il muro. Luciano accorre allarmato e trova Massimo, ormai esasperato, deciso a compiere un gesto estremo, pur di evitare il peggio alla salute del piccolo Carmine. Luciano lo calma, ma è ormai evidente che non è più possibile andare avanti in quel modo, pertanto esorta tutti i condomini a manifestare alle porte dell’acciaieria. Il corteo è pacifico, nonostante il clima teso. Il proprietario della fabbrica (Il Padrone) sguinzaglia gli operai per risolvere “gentilmente” la faccenda, così da deresponsabilizzarsi ed avere la situazione sotto controllo. Pertanto, mentre Luciano annuncia ad un’emittente televisiva locale la nascita di un’associazione a difesa dell’ambiente e la moglie di Massimo (Anna) organizza un sit-in alle porte della fabbrica, un gruppo di lavoratori aggredisce in malo modo i manifestanti ed i giornalisti. L’intero episodio viene ripreso dalle telecamere e visto in diretta da Vincenzo, giovane avvocato idealista che non riesce a rimanere con le mani in mano. Segue un’accesa discussione con il padre (Stefano) - anch’egli avvocato - che, sebbene comprenda le ragioni del figlio, ritiene la lotta inutile e controproducente, conoscendo bene il proprietario della fabbrica. Vincenzo se ne va furibondo, mentre Luca (socio di Stefano) suggerisce all’amico di rivedere la sua posizione. Passa poco tempo ed Il Padrone viene avvisato da un suo uomo fidato dell’arrivo di un avviso da parte della Procura della Repubblica, a testimonianza del fatto che la neonata associazione si è mossa per vie legali, supportata da un giovane legale. Il Padrone non è spaventato perché sa di avere in pugno la città e gli basta muovere i fili giusti. La conversazione viene origliata per sbaglio da Alessandro, operaio della fabbrica, che torna a casa scosso, mosso da scrupoli di coscienza.  Il giorno seguente Alessandro accompagna la moglie (Luisa) in ospedale per un controllo. Il medico assicura la possibilità di intraprendere una nuova gravidanza in tutta sicurezza, a patto che la donna si allontani dalla fabbrica durante i mesi che la vedranno in stato interessante. Luisa, in lacrime, ammette di non sentirsi ancora pronta dopo l’aborto affrontato per una deformazione del feto, causata - probabilmente - dall’ambiente inquinato dove vive. Alessandro e Luisa se ne vanno con l’umore a terra e lungo i corridoi dell’ospedale incrociano Massimo e Anna, decisi a verificare lo stato di salute del piccolo Carmine. Il medico dà ai genitori la triste notizia: il bambino ha un cancro ai polmoni. In aula di tribunale si capisce subito che senza una carta che attesti il nesso causale tra acciaieria ed insorgenza di patologie tumorali non si andrà lontano. Alessandro, intanto, scopre come anche l’Amministrazione sia compromessa ed il suo tentativo di convincere i colleghi della situazione naufraga contro il ricatto che vede gli operai costretti a scegliere tra diritto al lavoro e diritto alla salute. Un’altra associazione si lega alla causa di Luciano e Massimo, composta in prevalenza da medici attivisti, la cui presidente (Sara) suggerisce a Luciano di richiedere uno studio tecnico all’ASL (Studio SPES), assicurando assistenza nell’interpretazione delle carte. La notizia arriva al Padrone che risponde facendo pressione sulla stampa ed infangando l’associazione. Il colpo arriva e Massimo viene aggredito in strada da parte di persone che lo ritengono responsabile del tentativo di far perdere ingiustamente lavoro agli operai. Ines, la giornalista che è stata aggredita insieme a Luciano e Anna durante la manifestazione, assiste alla scena e prende le difese di Massimo, promettendogli di coinvolgere tutti i suoi colleghi convinti della bontà della causa dell’associazione. Intanto in fabbrica gli animi si accendono e due operai arrivano alle mani per un motivo futile. Nella circostanza, Il Padrone si dimostra insensibile alla supplica di uno dei due operai di anticipargli la tredicesima, necessaria per affrontare le cure sperimentali a cui si deve sottoporre la moglie malata di leucemia. Il proprietario, inoltre, annuncia ai suoi sottoposti l’arrivo di ispettori di sanità e intima di far lavorare l’acciaieria al 10%. L’episodio indispettisce tutti e, quando per la terza volta Alessandro tenta di origliare dall’ufficio del Padrone - venendo però scoperto - , l’intero gruppo di lavoro fa quadrato intorno al ragazzo e decide finalmente di denunciare, contattando Vincenzo. Il giovane avvocato, mentre riflette sulla strategia da adottare, viene avvicinato dal padre, finalmente convinto dell’importanza della causa e disponibile a dare una mano al figlio. Durante l’udienza finale, Vincenzo incalza progressivamente Il Padrone, che appare sempre più in difficoltà. La testimonianza dei cittadini e degli operai, unita all’aiuto offerto da medici e tecnici, risulta fondamentale.  La storia termina con un salto temporale in avanti. Massimo legge un articolo di Ines che riempie la prima pagina di un quotidiano e riassume l’evoluzione del processo contro l’acciaieria. Ora, al posto della fabbrica, c’è un parco, un polmone verde messo a disposizione della cittadinanza. Luciano e Massimo sono rimasti in contatto con Alessandro e Luisa (in attesa del loro primo figlio). Anche il piccolo Carmine è guarito e gioca con gli amici. Il futuro, adesso, non ha più il colore nero dei fumi della fabbrica. 

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