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Sabato, 27 Aprile 2024
Calcio

Ikwuemesi illude, poi la Juventus ne fa 6: Salernitana eliminata dalla coppa Italia

Dopo il gol del vantaggio granata, realizzato dal centravanti nigeriano, la squadra di Allegri ha impiegato poco più di 30' per costruire la sua rimonta e poi la goleada. Le assenze in casa Salernitana e gli errori in fase difensiva hanno ampliato il divario e il punteggio

Il primo atto è della Juventus: in coppa Italia la squadra di Allegri batte la Salernitana rimediando all'iniziale svantaggio ed elimina i granata di Inzaghi. Pippo ha fritto il pesce con l'acqua minerale: ha perso Mazzocchi passato al Napoli, Dia e Coulibaly destinati alla coppa d'Africa, Kastanos e Pirola per infortunio, Candreva per febbre. Inoltre ha dovuto fare scelte di opportunità in vista del campionato (7 gennaio, stadio Arechi, ancora Juventus). Così la Salernitana all'Allianz Stadium è partita baldanzosa e poi è frenata con le sue seconde e terze linee. La squadra è rimasta attaccata alla partita per 30', poi si è sfaldata e la Juventus non si è fermata. Quando una squadra non si ferma onora lo sport e lo spettacolo, manda messaggi di forza. Quando la squadra che riceve il messaggio ha rabbia in corpo e ha l'occasione della rivincita dopo pochi giorni, deve dimostrare di saper giocare da euforica e disperata togliendosi gli schiaffi dal volto. Ci sarà da allacciare le cinture pure in campionato, perché il calcio talvolta regala notti imprevedibili, da rivalsa. Su queste corde emotive dovrà spingere Inzaghi, dovrà spingere l'ambiente. In campionato ci saranno Costil, Fazio, Candreva, Tchaouna e Simy dal 1'. Gli ultimi due in coppa sono stati in campo part time Poi il resto dovrà arrivare dal mercato ad horas, soprattutto sulle corsie laterali, dove la Salernitana non ha quasi mai vinto un duello contro Chiesa e Cambiaso. Urgono rinforzi anche a centrocampo, dove in questo momento la squadra manca di muscoli e strappi.

La tattica

Inzaghi non cambia pelle alla Salernitana, neppure all'Allianz Stadium dove Pippo sbancò ai tempi del Benevento. Sceglie dunque il modulo 4-2-3-1 con Maggiore e Legowski mediani, Martegani neppure in panchina e tre riferimenti offensivi (Tchaouna scintillante, Botheim svagato e Stewart fuori contesto e dimensione) alle spalle di Ikwuemesi. Il primo pallone è granata e viene servito ad Ikwuemesi da uno svarione di Gatti, che calcia pallone e zolle di campo realizzando un involontario quanto prezioso assist per il nigeriano della Salernitana. E' il 1' ed Ikwuemesi ha il tempo di stoppare di petto e di assestare il piatto destro di giustezza, alle spalle di Perin. Salernitana in vantaggio. 

La rimonta

La squadra di Inzaghi beneficia anche di una seconda occasione. Non è proprio una palla gol, ma un'azione individuale di Sambia che dalla media distanza prende la mira al 7' e fionda verso Perin. Il portiere della Juventus è un po' sorpreso e respinge d'istinto concedendo corner. Poi la Juventus cinge d'assedio la Salernitana e sfonda. Accade ovviamente per la qualità bianconera, alla quale però la fase difensiva della Salernitana (composta da riserve) concede molte occasioni. Alla prima utile, dopo la sponda di testa da destra di Cambiaso, irrompe Miretti a rimorchio e fa 1-1 al 12'. Al 17', velo Illing e tiro di Rabiot che sibila a pochi centimetri dal palo destro di Fiorillo. Poi la Juventus potrebbe beneficiare anche del calcio di rigore al 19' ma viene negato dal Var, dopo l'assegnazione di Ghersini. Sambia è ingenuo, ma il fallo su Gatti comincia fuori area. La Salernitana se la gioca faccia a faccia con la Juventus alla ricerca della ripartenza velenosa, ma è in difficoltà quando i bianconeri cambiano passo a metà campo e sfondano con Rabiot, Miretti, Chiesa e Cambiaso. Al 34' non a caso, la Juventus completa la rimonta. Sugli sviluppi di palla inattiva, la Salernitana è piazzata malissimo sul proprio centro destra con Lovato e Sambia: guardano entrambi il pallone che sorvola l'area e non gli avversari. Tutto facile per Cambiaso che è appostato sul secondo palo (lo smarca la sponda di Danilo), si coordina e schiaccia di collo piede sinistro sul palo opposto. Imparabile per Fiorillo. Al 43' si impappina anche Daniliuc: soffre il pressing di Chiesa, poi quasi lo sottovaluta, perde il pallone e spalanca praterie per l'assist sulle zolle di Miretti. E' provvidenziale la parata di Fiorillo. 

La ripresa

Comincia con due cambi per la Salernitana. In campo Gyomber e Bradaric al posto di Stewart e Maggiore. Bradaric si sposta a sinistra, Sambia gli lascia la fascia e viene schierato mezzala. Bronn non fa più il centrale ma gioca davanti alla difesa. Gli stopper diventano Gyomber e Lovato. Non basta: più difensori non consentono alla Salenitana di difendere meglio, anzi si appisolano in due - Lovato e Daniliuc al 54' - in occasione del flipper Rabiot-parata di Fiorillo-tap in di Rugani per il 3-1 juventino. Inzaghi a questo punto non può non fare calcoli: sfila Tchaouna dalla contesa e inserisce Sfait, poi dà minutaggio a Simy, che rleva Botheim. Il 4-1 è servito al 75'. Sfait commette un errore grave in fraseggio, con un retropassaggio. Riparte il contropiede bianconero, tiro a botta sicura di Yildiz, prodezza di Fiorillo ma il pallone carambola sulle gambe di Bronn che non riesce a frenare la propria corsa. Con il risultato ampiamente compromesso, Inzaghi richiama in panchina Legowski e fa esordire Borrelli, centrocampista della Primavera. La Juventus non è sazia e dilaga con Yildiz. E' una magia ma la preparazione al tiro fa riflettere: la Salernitana lo fronteggia non con il terzino ma con lo stopper Gyomber e con il giovane Sfait, entrambi sbeffeggiati in dribbling. L'ultimo baluardo sarebbe Lovato ma non ci va da euforico nè da disperato come vorrebbe Sabatini: moscio, con il piede quasi in torsione. Finisce in goleada, perché arriva pure il 6-1 firmato Weah. 

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