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Cultura, Sangiuliano in Costiera: "Unica arma per affrontare il vuoto del presente"

L'esponente del Governo Meloni ha partecipato, oggi, a Ravello alla giornata d'apertura del convegno internazionale "VII Dialogo tra giuristi", dal titolo "Diritto e Bellezza. Verso l'altrove"

 "La cultura è l'unica arma con cui affrontare il vuoto del presente. Cultura intesa nella sua duplice dimensione, creativa e spirituale, di arti, amore, terreno e divino, verticalità e orizzontalità" e parallelamente "la bellezza è un concetto storico, idealistico nel senso gentiliano del termine e quindi è un concetto che si evolve ed è profondamente radicato con l'identità di un popolo e di una nazione". Lo ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenuto a Ravello alla giornata d'apertura del convegno internazionale "VII Dialogo tra giuristi", dal titolo "Diritto e Bellezza. Verso l'altrove"

L’importanza della cultura 

"La cultura va intesa nel duplice aspetto di un progresso naturale e continuo, che ne estende la sostanza e di scrigno che custodisce valori immanenti che non sono sottoposti all'usura del tempo – ha osservato Sangiuliano - E infatti l'articolo 9 della Costituzione parla prima di sviluppo della cultura e poi parla di tutela della cultura. Però per molti anni le vestalidell'immutabilità e del bello hanno inteso soltanto l'aspetto della tutela e della conservazione. Ma la cultura va anche sviluppata, dobbiamo cominciare a porci il tema di come consentire ai nostri giovani di esprimersi in nuove forme d'arte, di alimentare nei prossimi decenni forme d'arte contemporanea. Il mondo non si ferma"La cultura – ha affermato il titolare del MiC - "è una visione condivisa di una comunità, di un popolo e di una società che si manifesta in usi e comportamenti, sensibilità e credenze, valori e simboli, intorno ai quali ci si riconosce condividendo un'origine e un destino". Quindi Sangiuliano ha sottolineato: "Noi abbiamo quello che ci siamo creati in secoli di storia attraverso l'ingegno umano. Ecco perché dico a quei giovinastri che vanno a distruggere, macchiare e sporcare i monumenti che stanno danneggiando quello stesso ambiente che loro vorrebbero tutelare. Perché nella nozione di ambiente c'è tutto quanto l'umano ha prodotto in secoli di storia. Pompei, una cattedrale o un'opera d'arte sono parte dell'ambiente che si dice di voler tutelare".

La bellezza – ha rimarcato ancora Sangiuliano - "ci aiuta a un modello di formazione dell'uomo in funzione dell'uomo stesso. Esiste quindi un diritto alla bellezza e ritengo che la bellezza debba essere connaturata alla qualità della vita dei cittadini. Ed è una nozione che è soprattutto uno spazio giuridico. Non è un caso che nel mio lavoro al MiC mi sono circondato di consiglieri che sono giuristi, perché l'attività del ministro della Cultura si muove in uno spazio giuridico, è fatta di leggi e di norme. La bellezza sta diventando sempre più un obiettivo importante della stessa politica che oggi deve appagare quel bisogno quasi metafisico che gli individui hanno del vivere in armonia con l'ambiente che li circonda". Sangiuliano ha così concluso il suo intervento: "Rispetto tutte le culture, però io sono chiamato ad affermare l'identità della nostra cultura, quella che si è sedimentata in secoli di storia. Quando dico che l'Italia è una superpotenza culturale non faccio riferimento solo ai cinque milioni di opere che abbiamo nei musei, negli archivi e nei siti archeologici, ma mi riferisco a quell'unicum di sedimento storico che l'Italia può avere". 

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