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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Va via il primario di Cardiochirurgia d’urgenza del Ruggi, insorge il Centro-destra

Sulla questione, intervengono il consigliere regionale della Lega Aurelio Tommasetti, il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, parlamentare del collegio di Salerno, Imma Vietri, deputata salernitana e capogruppo di FdI alla Commissione Sanità della Camera e il capogruppo Forza Italia al Comune Roberto Celano

“L’addio di Severino Iesu è un duro colpo per l’ospedale Ruggi d’Aragona”. Lo ha detto Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Lega, in merito all’addio del primario di Cardiochirurgia d’urgenza, medico di fama mondiale, che dalla prossima estate saluterà il presidio ospedaliero salernitano. “Quando una professionalità di valore indiscusso e riconosciuto va via non è mai una buona notizia. Come se non bastasse lascerà anche il suo vicario, dottor Generoso Mastrogiovanni. Insomma, un’eccellenza del Ruggi come la Cardiochirurgia che presto resterà orfana di professionisti difficilmente sostituibili”.

Parla Tommasetti

“L’addio di Iesu arriva a margine delle solite dispute di potere e per l’attribuzione di incarichi che dovrebbero rimanere estranee a un contesto come quello ospedaliero, ma che a Salerno e in Campania sono ormai all’ordine del giorno. A questo punto è urgente una mobilitazione della città a sostegno del professor Iesu. Una battaglia in cui già annuncio che sarà in prima linea. La stessa Università non può restare in silenzio, chi tace in questo momento è altrettanto colpevole”.

La stoccata

Infine, circa la visita degli ispettori del ministero della Salute all’ospedale di Salerno, il consigliere della Lega ha aggiunto: “Qualcuno si è preoccupato di alzare la voce contro l’ispezione ma è chiaro che i problemi del Ruggi sono altri, in primis le interferenze della politica che si riflettono sulle scelte di professionisti seri”, ha concluso.

L'intervento di Iannone e di Celano

Sulla questione, interviene anche il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, parlamentare del collegio di Salerno: “Era nell’aria la decisione del Professore Iesu di dimettersi e questo rappresenta una gravissima perdita per il Ruggi. Quando le eccellenze professionali sono costrette a lasciare significa che le soluzioni organizzative non sono di livello e a perderne è l’utenza. Un altro chiaro indicatore della crisi in cui versa l’Ospedale di Salerno mentre De Luca passa il tempo a fare propaganda e a insultare. Siamo vicini a tutti coloro che prestano la loro opera per i malati nonostante il fallimento totale della politica del governatore e del suo Pd. A De Luca interessa solo avere manager di partito e primari elettorali e questi sono i fatti”, ha osservato Iannone.  "Le dimissioni del Professor  Iesu rappresentano una perdita gravissima per il Ruggi di Salerno. - incalza il capogruppo di Forza Italia al Comune di Salerno, Roberto Celano - La verità è che non si mai saputo valorizzare al meglio le qualità e l'eccellenza di un medico che ha fatto la storia della cardiochirurgia, apprezzato e stimato anche in America. Fuori la cattiva politica e le logiche di appartenenza e clientela dalla sanità campana. Fuori dal palazzo la classe dirigente che sta affossando incredibilmente la regione, facendo danni difficilmente rimediabili in ogni settore di competenza".

Parla Imma Vietri, deputata salernitana e capogruppo di FdI alla Commissione Sanità della Camera

La conferma delle dimissioni del professore Severino Iesu, primario del reparto di Cardiochirurgia d’Urgenza dell’azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, e del suo staff (pare vadano via con lui anche altri cardiochirurghi), sono una brutta notizia non solo per la provincia di Salerno ma per tutta la regione Campania.

Questo ennesimo caso rappresenta una ulteriore conferma del malcontento che regna negli ospedali del territorio e del fallimento delle politiche sanitarie adottate, in questi anni, dal governatore De Luca e dai suoi nominati. I medici ormai - aggiunge Vietri - fuggono nelle strutture private o in quelle pubbliche situate fuori dalla Campania perché, nella nostra regione, non si valorizzano e premiano le eccellenze, ma soltanto gli amici o gli amici degli amici di chi detiene il potere. E così chi non è ammanigliato con i vertici della Regione e non risponde ad una determinata area politica (possiamo immaginare quale) è costretto ad andare altrove per essere apprezzato e tutelato per la propria professionalità. Anche su questa vicenda il presidente De Luca, che è sempre pronto a criticare gli altri e mai a fare autocritica, non ha proprio niente da dire?

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