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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Strappato dalle braccia della madre, sbarca a Salerno senza i genitori: bimbo di 2 anni attende di ritornare con la sua famiglia

La storia di Mohamed sta commuovendo tutti: l'auspicio è che la Procura per i Minori di Napoli autorizzi subito il ricongiugimento della famiglia della Costa d'Avorio

Strappato dalle braccia della madre per essere consegnato ad una donna sconosciuta, al fine di consentire a quest'ultima di salire più rapidamente sulla barca che, poco dopo, è partita, lasciando sulla terraferma i genitori del piccolo. Vano il tentativo di madre e padre di raggiungere a nuoto l'imbarcazione con a bordo il loro bambino. E' trascorso circa un mese, dallo sbarco che ha visto il piccolo Mohamed, di appena 2 anni, approdare a Salerno senza la sua famiglia. La madre e il padre hanno rintracciato il loro bimbo affidato intanto ai Servizi Sociali del Comune di Salerno, grazie all'impegno della mediatrice Loredana Paglionico, in contatto telefonico costante con entrambi. Il padre è in un centro di accoglienza in provincia di Brescia e la madre, attualmente incinta, in un centro di Perugia. 

L'iter

Potrebbe essere tutto già risolto grazie al lavoro delle Politiche Sociali del Comune di Salerno che hanno raccolto materiale fotografico e video dei genitori del piccolo che freme per riabbracciare la sua mamma. Ma tutto tristemente è fermo, in attesa della decisione della Procura per i Minori di Napoli che, in assenza di certificati ufficiali, non ha ancora riconosciuto l'appartenenza del piccolo alla famiglia che "lo rivendica", in quanto, essendo nato in Tunisia (nel corso del viaggio della speranza intrapreso anni fa dai suoi genitori), Mohamed non risulta in possesso di documenti di identità attendibili. Da qui, i dubbi sollevati dalla Procura sull'identità del papà e della mamma del bimbo. Qualora si ipotizzasse il test del Dna per il riconoscimento, tuttavia, trascorrerebbe altro tempo prima dell'urgente ricongiugimento familiare, con tutte le conseguenti ricadute negative per il bambino stesso che, da troppo tempo, non vede la sua mamma. 

L'auspicio

L'auspicio, dunque, è che la testimonianza dei genitori e il materiale fotografico messo da loro a disposizione possano essere reputati prove sufficienti affinchè Mohamed ritorni serenamente con la sua famiglia. Del resto, se è vero che sulle barche viene data precedenza ai bambini nella traversata della speranza in Tunisia, ci sarebbe da chiedersi se test del Dna vengano sistematicamente riservati per ogni minore che scenda dalle navi accompagnato da adulti. La risposta (negativa) risulta scontata, in quanto sarebbe inimmaginabile verificare - durante le operazioni di identificazione previste per ogni sbarco di migranti- il grado di parentela di ogni bambino con quelli che si dichiarano i suoi genitori. La testimonianza e le foto di madre e padre del piccolo Mohamed potrebbero, in tal senso, risultare sufficienti per permettere alla famiglia di ritornare finalmente unita.

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