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Domenica, 28 Aprile 2024
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"Letizia Battaglia - Una vita. Come un cazzotto, come una carezza": si inaugura la mostra a Salerno

Il corpo centrale della mostra, che in tutto prevede l’esposizione di oltre cento opere, oltre ancora video, documentari, riviste e libri, sarà allestito nei saloni di Palazzo Fruscione, storico fabbricato del XIII Secolo e nella Chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Si intitola Letizia Battaglia - Una vita. Come un cazzotto, come una carezza ed è la prima mostra diffusa dedicata alla fotografa palermitana. L’esposizione, che si terrà dal 9 marzo al 19 maggio a Salerno, intende mettere in dialogo alcuni siti storico-artistici della città antica con l’arte fotografica di Letizia Battaglia. Dopo il successo delle ultime mostre a Palazzo Ducale di Genova e alle Terme di Caracalla a Roma, la fotografia della Battaglia ritorna al Sud con una mostra a cura di Paolo Falcone e organizzata dall’associazione Tempi Moderni in collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia e la Fondazione Falcone per le Arti.

Il corpo centrale della mostra, che in tutto prevede l’esposizione di oltre cento opere, oltre ancora video, documentari, riviste e libri, sarà allestito nei saloni di Palazzo Fruscione, storico fabbricato del XIII Secolo e nella Chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti, grazie al Comune di Salerno. A questi si aggiungono la Corte di Palazzo Pinto, grazie alla Provincia di Salerno; la Cappella di San Ludovico, grazie all’Archivio di Stato; la Cappella di Sant’Anna in San Pietro a Corte e l’Ipogeo di San Pietro a Corte, grazie alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino. In un’ideale circolarità si costruisce così, intorno all’arte della fotografa, editrice e attivista palermitana, una rete di luoghi suggestivi, dando vita a uno spazio dinamico di fruizione che consente una visita diffusa nel cuore antico della città di Salerno, in un dialogo costante tra l’arte dei luoghi scelti e l’arte della fotografia."Con questa mostra – spiega il curatore Paolo Falcone – si continua a mantenere la tradizione di rompere gli schemi, di cancellare i temi, ignorare le cronologie per costruire un’opera unica e polifonica che, in quest’occasione, coinvolge più luoghi del centro storico di Salerno, dove fotografia e vita quotidiana confluiscono in un unico percorso poetico, struggente e drammatico che mette in luce la straordinaria sensibilità visiva della fotografa palermitana. A Salerno si combinano per la “prima volta” le classiche sospensioni delle opere fotografiche che hanno caratterizzato le precedenti mostre curate per la Battaglia, insieme alle sospensioni delle opere attraverso i cavalletti di cristallo che abbiamo sperimentato e proposto alle Terme di Caracalla a Roma, cavalletti che sono un omaggio alla grande architetta italo-brasiliana Lina Bo Bardi. Un nuovo modo di interagire con le opere della Battaglia attraverso un percorso visivo, dinamico e diretto, mediante dei sistemi installativi che offrono molteplici possibilità di accesso all’intera costellazione espositiva, creando una narrazione aperta oltre a quella predefinita che il pubblico può costruirsi secondo la propria percezione".

Nata a Palermo il 5 marzo del 1935, è tra le prime donne fotoreporter italiane. Fotografa, editrice, ambientalista, militante politica e attivista per i diritti civili, Letizia Battaglia rappresenta un riferimento imprescindibile della storia contemporanea della Sicilia. Nei primi anni Settanta inizia a lavorare con la fotografia tra Genova, Milano e la Sicilia. Dal 1974 inizia a collaborare in qualità di responsabile fotografico per il quotidiano L’Ora di Palermo, testimoniando con le sue fotografie la mafia siciliana e la sua sanguinosa guerra, i processi, le manifestazioni, lo spaccato della società dell’Isola. La sua arte è cresciuta con il suo impegno civile e politico, ritraendo la profonda essenza della Sicilia e non solo. E proprio grazie al suo lavoro di reporter, quelle fotografie consegneranno alla storia una delle pagine più sanguinose, poetiche, struggenti e drammatiche della Sicilia. Ma questa selezione – continua Paolo Falcone - si apre anche ad un universo di fotografie realizzate non solo nella sua terra ma anche fuori dalla Sicilia, per permettere allo spettatore di comprendere in modo più profondo l’opera e il pensiero della Battaglia nella sua integra carriera. Fotografia, cronaca e vita privata confluiscono in unico percorso che mette in luce la straordinaria sensibilità e umanità della fotografa palermitana. Un lavoro che, per la prima volta, sarà diffuso in alcuni straordinari siti artistici di Salerno, trasformando il cuore antico della città in un contenitore unico.

A rendere ancora più unica la mostra salernitana è l’allestimento, a Palazzo Fruscione, di una sezione particolare, con le fotografie di Lia Pasqualino realizzate sul set del film “Solo per passione. Letizia Battaglia fotografa” di Roberto Andò la cui proiezione, gratuita, troverà spazio nell’attiguo salone con cadenza settimanale.

Unitamente all’esposizione, i Racconti del contemporaneo, arrivati alla loro ottava edizione. Una rassegna, quest’anno dal titolo evocativo Picchi idda? che accompagna i giorni della mostra con incontri, testimonianze, visioni, suoni intorno ai significati della fotografia di Letizia Battaglia. Tra gli ospiti di quest’anno, a partire dalla lectio inaugurale di Roberto AndòPaolo Falcone e Marta Sollima al Massimo salernitano, si alterneranno, sul palco di Tempi Moderni gli scrittori Sabrina Pisu, Angelo Petrella, Diego De Silva, Corrado de Rosa e Piera Carlomagno, i giornalisti Attilio Bolzoni, Gino Castaldo, Giuseppe di Piazza, Eugenia Nicolosi, Stefano Pistolini; il regista Francesco G. Raganato; prestigiosi docenti universitari provenienti da tutto il Mondo. Ancora i musicisti Francesco Di Bella e Manù Squillante; il collettivo Divago nella commovente pièce teatrale “Lacrime Mute”, dedicata alla Battaglia, solo per citarne alcuni.

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