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La Salernitana ferma anche la Roma: pari granata allo stadio Olimpico

La Bersagliera passa due volte in vantaggio, prima con Candreva e poi con il solito Dia. I padroni di casa l'acciuffano, poi resiste il fortino granata in casa di Mourinho

La Roma voleva tutto e ha rischiato di non prendere niente, solo la maglia di Dia che Zalewski ha quasi strappato in pieno recupero per fermare l'ultima fuga del senegalese. Allo stadio Olimpico, nel suo stadio a pochi chilometri da casa, Candreva ha sfornato un'altra giocata da Mast'Antonio e Dia addirittura un tacco per far stropicciare gli occhi alla Salernitana ed ai suoi estimatori. Poi la Roma ha attaccato e ha pareggiato sfruttando la propria, consueta abilità su palla inattiva. Paulo Sousa alla vigilia aveva detto di non essere l'allenatore dei record. Però gli farà piacere sapere che la Salernitana aveva preso punti contro tutte le avversarie in questa stagione, mancava all'appello solo la Roma e il punto di platino è arrivato. Gli farà piacere sapere anche che la propria squadra ha battuto il record di punti conquistati in A: adesso la Bersagliera è a quota 39.

La tattica

A centrocampo c'è Bohinen con Coulibaly e sulla fascia destra, al posto di Mazzocchi, Paulo Sousa dà spazio a Kastanos. Candreva, in versione capitano, è la sottopunta con Dia a sostegno di Piatek. La Roma, accolta dai propri tifosi festanti per la conquista della finale di Europa League, risponde con il ritorno in formazione base di Smalling ma anche di El Shaarawy. Bove retrocede in difesa, Tahirovic promosso a centrocampo con Camara.

La cronaca

Efficace nel palleggio, pronta a sacrificarsi pure con Dia in fase di non possesso, la Salernitana dapprima contiene la Roma (subisce calcio d'angolo al 5', testa di Smalling, alto) poi sfodera una meravigliosa giocata che sblocca il punteggio. Dopo un fraseggio insistito, Candreva vede luce tra Smalling e Ibanez e inizia a correre. Coulibaly all'anagrafe calcistica sarebbe un medianone ma ha la testa altissima come un cigno di centrocampo e inventa un lancio preciso per il compagno, forse un pizzico lungo. Candreva sa che non farebbe in tempo a stoppare e quindi inventa una meravigliosa acrobazia - tocco destro - che manda il pallone all'incrocio dei pali. E' il 12': Bersagliera in vantaggio allo stadio Olimpico. In fiducia, fluida nel palleggio, aiutata anche dalla qualità di Bohinen, la Salernitana a cavallo del 17' costruisce la seconda palla gol. Conclude Kastanos dai venti metri: blocca a terra Rui Patricio.

Il Faraone, il cigno e il Var

Reazione della Roma al 32': Bove gode di troppa libertà e percorre trenta metri palla al piede, assist per El Shaarawy appostato al limite dell'area ma il tiro del "Faraone" finisce fuori, non molto lontano dall'angolo alla sinistra di Ochoa. Germogili di Bohinen al 35'. Il norvegese, destato dall'aria frizzantina dello stadio Olimpico, inventa una percussione a modo suo - una di quelle che avevano incantato l'anno scorso - e libera il sinistro: pallone alto di mezzo metro. Stesso destino per la conclusione di Zalewski al 38'. La Salernitana però recrimina per un fallo subito da Candreva sulla trequarti di campo e non rilevato dal direttore di gara. L'arbitro concede 3' di recupero. La Roma lo "inaugura" ottenendo un calcio d'angolo (proteste della Salernitana per fallo su Coulibaly) e dagli sviluppi del corner, sfruttando la propria abilità nel gioco aereo, trova anche il pareggio in mischia con Ibanez. Però non vale: Belotti ha toccato due volte con la mano e dopo il controllo al Var la rete viene annullata. 

La ripresa con Re Mida

Mourinho lascia nello spogliatoio Ibanez, Tahirovic e Solbakken. Al loro posto entrano in campo Llorente, Pellegrini e Matic. Dopo 2', la Roma trova il pareggio. Pellegrini batte il calcio di punizione che Ochoa respinge non benissimo: lo devìa laterale ma proprio tra i piedi di El Shaarawy che di sinistro, in diagonale, trova il tap-in vincente. Svagato Kastanos nella circostanza, in marcatura. Dura poco. Al 54', infatti, la Salernitana si riporta in vantaggio. E' bella la giocata -lancio da sinistra a destra - di Candreva per Piatek, il pistolero stoppa e vuole servire Dia ma il rimpallo premia il senegalese che di tacco fa 1-2. Paulo Sousa irrobustisce la squadra e getta subito nella mischia Mazzocchi al posto di Kastanos. Poi si entra in zona Gyomber: al solito volitivo, indomabile nonostante il primo principio di crampi, Norbert resta stoicamente in campo e va pure al corpo a corpo con Belotti. Fallo, ammonizione (era diffidato, salterà l'Udinese), ancora crampi, lo slovacco è costretto ad uscire. Al suo posto c'è Lovato. C'è spazio anche per Vilhena al posto di Bohinen. Nel frattempo Ochoa è incerto nell'uscita, perde contatto con il pallone e la Roma lo grazia. Per l'assalto finale Sousa si protegge con Troost-Ekong al posto di Pirola (stanco, diffidato) ma nello stesso tempo sceglie il modulo a tre punte con Botheim, Piatek e Dia (esce Candreva). All'83' la Roma impatta. Ancora un calcio d'angolo, una serie di rimpalli, poi la mischia decisiva dalla quale sbuca Matic per il 2-2. Il recupero è extralarge, di sette minuti. La Salernitana ha il tempo per una fuga ma Zalewski gli strappa la maglia. Buolaye reagisce e becca l'ammonozione. Viene fuori una gazzarra che l'arbitro sbroglia espellendo Rampulla. 

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