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Calcio

Arechi terra di conquista: vince anche il Lecce, la Salernitana contestata dai tifosi

Decide un gol di Krstovic, i granata producono occasioni ma sono slegati, confusionari, impauriti, nel baratro. Iervolino presente in tribuna

Così è uno strazio, un'agonia, una Via Crucis: allo stadio Arechi passa anche il Lecce e la Salernitana colleaziona la sesta sconfitta casalinga consecutiva. Non accadeva da due anni. Dopo le dichiarazioni e l'attaggiamento dimessi alla vigilia ma con il desiderio di vedere una squadra almeno vogliosa, la Salernitana in campo si presenta impaurita, con tutti i suoi limiti. E' sempre più buio: il Lecce espugna Salerno, i fischi travolgono tutto e tutti. Gli ultras cantano "Onorate i nostri colori". Resta solo quello da fare. Al momento del saluto sotto la curva, Liverani non c'è. Ci sono solo i giocatori della Salernitana, mani sui fianchi. Gli ultras in coro: "Andate a lavorare".

La tattica

Ci sono tante novità nella formazione della Salernitana che sfida il Lecce allo stadio Arechi. La prima prende forma tra i pali: Liverani lascia in panchina Ochoa e schiera Costil tra i pali. La difesa ritrova Gyomber: reduce dall'intervento chirurgico, il difensore slovacco ritrova il proprio posto nello schieramento a quattro da terzino marcatore. La coppia di stopper è Manolas-Pirola. Ritorna a centrocampo anche Basic con Maggiore e Coulibaly. Poi Candreva insieme a Tchaouna e Weissman. In tribuna c'è il patron Danilo Iervolino

Salernitana Lecce 16 marzo - foto Gambardella

La cronaca e il vantaggio leccese

La prima traccia sul taccuino è un tiro di punta di Tchaouna, al 9': alto. Da apprezzare, invece, il colpo di tacco con il quale il francese aveva smarcato Candreva sulla fascia destra. Poi all'11' i due giocatori si scambiano il favore: l'assist man è Tchaouna, Candreva va di tacco in area piccola ma è murato da Pongracic. Insiste la Salernitana al 13': cross teso di Basic, Candreva impatta di testa, a botta sicura, ma Falcone è bravo a respingere d'istinto. Poi Tchaouna fallisce il tap-in. Il Lecce pare pronto a capitolare e invece gli basta crossare neppure con tanta convinzione dalla destra per pescare il jolly. Gyomber respinge, poi sul tiro cross di Almqvist è più lesto di tutti Krstovic che anticipa Manolas (17'). Reagisce subito la Salernitana: cross da sinistra, c'è Pirola a svettare in area ma il suo colpo di testa, senza marcatura, è fuori misura. Sulla fascia destra c'è Gendrey e Bradaric potrebbe puntarlo. Però non ci riesce quasi mai: tenero, fragile, continua a cercare di accentrarsi ma poi non ha il destro per convergere e tirare. E neppure punta mai il fondo per il cross. Così quando Candreva al 24' gli porge il pallone, il croato riesce a malapena a realizzare il traversone che non arriva radente né a centro area: Tchaouna lo raccoglie appena dentro l'area, riesce a coordinarsi e tirare in ogni caso ma Falcone è di nuovo reattivo sulla riga di porta e concede solo corner. C'è anche un problema sulla destra. Gyomber gioca "alla Calzona", cioè nella posizione che il ct della Slovacchia gli fa occupare e che scelse per lui anche Castori in una lontana trasferta a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Non può avere però caratteristiche di gamba e di sostegno a Tchaouna. Così Candreva va a prendersi palloni sulle zolle di Tchaouna. L'effetto, però, è schiacciarsi a destra, portare uomini in quella zona di campo e non consentire a Tchaouna di giocarsi in spazi più larghi. Fragile - volenterosa ma fragile e impaurita - la Salernitana scopre tutti i propri punti deboli e in due circostanze i salentini, manovrieri e senza subire il forcing di marcature feroci, liberano al tiro Almqvist. Costil fa buona guardia. Cosa resta ai granata? Provare ad innescare la velocità di Tchaouna a campo aperto. Prova a metterlo in moto Candreva, Loum guadagna calcio di punizione e Basic lo calcio di poco alto (35'). Poi c'è Falcone che fa il fenomeno: paratona su Maggiore al 41', quando Candreva ha l'intuizione di pennellare la giocata fiondando il pallone alle spalle della difesa leccese. 

La ripresa

Nessun cambio all'intervallo, un tempo prezioso per non sprecare gli slot dei cambi nel secondo tempo. Liverani, però, non ritiene di dover effettuare variazioni in formazione base. Così riparte la Salernitana del primo tempo, quella con Bradaric e Gyomber terzini e con due stopper contro due attaccanti centrali, Piccoli e Krstovic. Al 7', invece, quindi 7 minuti dopo, è tempo di cambiare. Liverani toglie Weissman e inserisce Simy (fischi), poi Coulibaly ammonito e spento per Gomis (ancora fischi, 15.376 spettatori - racconta il report granata - ma non tutti presenti). Ci prova Candreva: una girata al 17' ma il tiro vien fuori strozzato e il capitano non puà che prendere a pugni il terreno di gioco per un sentimento che è mix di rabbia e frustrazione. Al 22' tocca anche a Vignato, al posto di Tchaouna, ed a Zanoli, che sostituisce Gyomber. Mentre Falcone con un bel colpo di reni schioda dalla trasversale il tiro cross di Candreva, Liverani svuota la dispensa granata utilizzando anche l'ultimo giocatore al quale non aveva ancora dato sufficiente spazio: entra anche Martegani al posto di Maggiore. Anche se confusionaria, la Salernitana meriterebbe almeno il pareggio. Falcone si oppone due volte ai granata: mura Simy smarcato da Zanoli e soprattutto è bravissimo d'istinto a ribattere la conclusione di Gomis da sinistra, indirizzata al palo lungo. Poi il calcio d'angolo di Basic che Simy colpisce di spalla: fuori. Impatta di testa e bene Manolas ma la mira è alta. 

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