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Bum bum Dia e la Salernitana vince all'ultimo assalto: delirio all'Arechi, invasione e rissa

Il bellissimo gol dell'attaccante senegalese, smarcato dalla sponda di Botheim, regala ai granata una vittoria d'ossigeno per 2-1 contro gli scaligeri

All'ultimo assalto, all'ultima curva: 2-1 nel destino, il risultato con il quale la Salernitana si impose allo stadio Bentegodi. Vincono i granata, respirano, rifiatano e lo fanno grazie ad una zampata al 94' di Dia. Poi si perde tempo perché un improvviodo tifoso decide di invadere il campo, di percorrere cento metri senza che nessuno steward lo fermi e va ad istigare la curva veronese. Lo stoppa Mimmo Napoli, Slo, dopo una scena vergognosa. Vien fuori anche una rissa: ne fanno le spese Radovanovic e Ceccherini, espulso. Radovanovic, che prende l'espulsione da capitano, rischia due giornate di stop.

Daspo per tifoso granata

Gli imprevisti

Salernitana-Verona comincia subito con un imprevisto: Lovato si fa male in riscaldamento - problema alla caviglia - rientra nello spogliatoio e poi sbuca di nuovo dal tunnel. Svolge un provino, accelera ma non è al meglio. Parla fitto con Nicola, mimica eloquente dell'allenatore: non posso rischiarti. La Salernitana, che aveva già variato una posizione in panchina - fuori Fazio, dentro Iervolino - mischia le carte anche sul rettangolo di gioco: tocca a Pirola. Dura poco - sette minuti - anche la partita di Maggiore: il centrocampsta preferito in avvio sia a a Kastanos sia a Vilhena, si arrende ad un infortunio muscolare al flessore. Rifila un pugno di frustrazione al terreno di gioco, al suo posto Vilhena.  

Salernitana Verona gol Piatek - foto Gambardella

La cronaca e il gol

La partita la fa il Verona e la Salernitana, sotto pressione, prova a riconquistare palla e ripartire. La prima azione degna di nota la costruisce al 16': cross di Mazzocchi dalla sinistra, torsione e colpo di testa di Candreva, pallone fuori. Al 18' , però, la Bersagliera ha il sussulto decisivo. L'azione è griffata pistoleri: salta Piatek e apre il varco per Bonazzoli che trattiene il pallone e serve al compagno in corridoio un "cioccolatino" che l'attaccante polacco scarta con una tiro sotto misura, in area di rigore. Montipò intuisce ma non trattiene: 1-0 Salernitana. Carbura anche Lassana Coulibaly, protagonista di due percussioni: la prima è fermata dall'Hellas con il fallo e la seconda si conclude al 30' con il rasoterra che Montipò blocca "accartocciandosi" sulla propria sinistra. La squadra di Nicola gestisce ma in questo modo lascia la partita in bilico. Gyomber pasticcia a più riprese sulla fascia destra quando deve disimpegnarsi con il pallone tra i piedi. Complice un rinvio sbilenco, il Verona guadagna il calcio d'angolo dal quale spiove il pallone che Pirola lascia sorvolare e che Gunter, invece, incoccia di testa: Sepe battuto ma salvato dalla traversa al 34'. Lassana è straripante, recupera l'ennesimo pallone e si fionda in contropiede. Bonazzoli "spegne la luce" e per ecceso di impeto gli si frappone sulla strada della ripartenza, rischiando anche di procurargli involontariamente un infortunio. Nel primo minuto di recupero, Lassana Coulibaly offre un nuovo saggio della propria condizione fisica e dello strapotere atletico: conquista l'ennesimo pallone, ottiene il dai e vadi da Vilhena, innesca Piatek e scatta verso l'area di rigore ma il pistolero si comporta da bomber, non chiude la triangolazione e tira. Mira alta al 46'. 

La ripresa e il pareggio veronese

Un lungo applauso del pubblico di fede granata accoglie l'ingresso in campo dell'airone Milan Djuric, ex centravanti della Salernitana. Il gigante bosniaco rileva Henry. Il primo colpo di testa, però, è di Piatek (centrale), imbeccato al 7' dal cross di Mazzocchi dalla sinistra. La Bersagliera guadagna metri con lanci lunghi, appoggiandosi alla sagoma di Piatek. Il giocatore polacco difende un buon pallone e poi tira in porta anziché servire i compagni appostati sulla destra. All'11, però, la difesa granata si addormenta sul cross di Doig e Sepe è incerto nell'uscita: prima l'abbozza, poi frena e ritorna tra i pali. Esitazione fatale, perché a rimorchio c'è Depaoli che di testa fa gol. 1-1. 

Fuori i pistoleri e il Var

Nicola cambia la coppia d'attacco: fuori Bonazzoli e Piatek, al loro posto Dia e Botheim. La prima replica granata è la conquista di un calcio piazzato per fallo su Lassana. Lo batte Candreva: mira alta. Partita aperta, il Verona ribatte colpo su colpo: slalom di Doig, che trova da sinistra il tiro e la deviazione per il calcio d'angolo. Sepe non esce di nuovo e Ceccherini non ne approfitta. Doccia gelata al 23': Radovanovic tocca il pallone con il braccio intercettando il filtrante di Doig. L'arbitro Ghersini assegna il calcio di rigore, è richiamato dal Var e cambia decisione. E' una frustata psicologica per la Salernitana e per l'ambiente, che si scuotono all'unisono. Senza Piatek che era il giocatore sul quale provare ad appoggiare palloni che scavalcavano il centrocampo, i granata sono "condannati" a giocare con palloni filtranti o con elementi che saltino l'uomo. Se queste due strade non sono percorribili, diventa impresa ardua servire Dia e Botheim sulla profondità. Occorrerebbe una giocata spacca-partita ma rischia di trovarla il Verona con Verdi: tiro dal limite dell'altro grande ex e palo pieno al 33'. La Salernitana procede a fiammate ma a discapito della lucidità. Lo dimostra l'azione che si materializza al 39': serpentina di Mazzocchi da sinistra, tiro a colpo sicuro ma Candreva, che decide di ciondolare quasi per tutta la gara a sinistra anziché stazionare a destra, si ritrova proprio sulle zolle decisive e devìa la conclusione del compagno. Proprio Candreva lascia il campo al posto di Sambia. Esce anche Gyomber, in preda ai crampi, rimpiazzato da Bronn.  Pare finita ma non è così. Finalmente la Salernitana mette palla a terra. Imposta Vilhena, sponda di Botheim, Dia mulina il piede sinistro e manda in delirio la curva Sud Siberiano. 

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