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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Lotito insaziabile: ora vuole anche la presidenza della 'Lega B'

Per conservare in primis il suo scranno in Figc e poi puntare alla vicepresidenza federale, il co-patron granata ha in serbo un vero e proprio 'coup de théâtre': farsi eleggere nella sessione straordinaria dell'Assemblea elettiva di B da candidato unico e rientrare da protagonista nel 'Consiglio Federale'

Il dado è tratto, o come direbbe lui - Claudio Lotito - attingendo alle fonti latine "Alea iacta est". Quelli che erano solo rumors nelle settimane addietro, nelle ultime 24 ore stanno destabilizzando tutto l'universo pallonaro italiano. Il plenipotenziario dirigente federale del calcio italiano, patron della Lazio e comproprietario della Salernitana, sembra aver rotto gli indugi decidendo di puntare senza mezzi termini alla presidenza della 'Lega Serie B'. Il diretto interessato, al momento almeno, non conferma e non smentisce tale discesa in campo, ma le sue intenzioni 'bellicose' sembrano essere emerse già durante l'ultima sessione del Consiglio di Lega, convocato a seguito delle dimissioni dalla carica di Andrea Abodi (candidatura inviso proprio al patron granata perché avversa al "candidato di fiducia" in Figc, ovvero l'attuale Presidente Carlo Tavecchio). La scintilla che ha innescato il tutto è stata il calo di consenso di Lotito tra i club di serie A, che ad oggi non gli consentirebbe di conservare un posto certo all'interno del Consiglio Federale. Da qui il 'coup de théâtre' lotitiano che - secondo molti quotidiani nazionali - nasconde una strategia quasi diabolica: convocare a stretto giro di posta una nuova assemblea elettiva straordinaria della Lega di B - nella fattispecie il 25 marzo -  farsi eleggere come candidato unico potendo contare su una buona schiera di club sostenitori, e presentarsi il 27 marzo alla prima seduta del Consiglio Federale del Tavecchio bis, col petto tronfio e pronto a puntare all'obiettivo finale, ovvero lo scranno della vice-presidenza federale. In questo piano ingegnoso - di un'astuzia sopraffina, bisogna ammetterlo - c'è ovviamente un prezzo da pagare, e quel prezzo si chiama Salernitana. Lo statuto federale infatti non consente al vulcanico patron di conservare sia la quota societaria del club campano che la presidenza della lega cadetta: qualora dunque la sua scalata al potere dovesse aver compimento, Lotito sarà costretto a cedere le sue quote al “socio Morgenstern”, ovvero alla società riconducibile al cognato Marco Mezzaroma. In questo senso, saranno da capire poi quali saranno le ricadute sulla gestione ed il futuro della compagine granata, attualmente ancora coinvolta nella bagarre per la salvezza (anche se gli ultimi risultati sembrano tranquillizzare gli umori della piazza in continua fibrillazione da inizio campionato).  

Il 'piano di battaglia', qui sommariamente sintetizzato, non è ovviamente di semplice attuazione: c'è da vincere infatti la forte resistenza in seno alla serie cadetta della fronda avversa Claudio Lotito, capitanata dal patron del Frosinone Stirpe e dal suo omologo marchigiano Cardinaletti. C'è inoltre da tener in conto anche l'ipotesi di una clamorosa retromarcia di Abodi (che fino a ieri ha comuqnue escluso categoricamente un suo ritorno), che scompaginerebbe e non poco i piani del presidente granata, ma nulla sembra adesso intimorire la fame di poter del dirigente romano. Un quadro di insieme dunque, che solo adesso si inizia a scorgere, ma che nasconde ancora trame arcane da scoprire, intrighi politici, alleanze da stringere e tradimenti da consumare. Visto il contorto gioco di potere, a primo acchito, sembra quasi di trovarsi di fronte all'intro di una puntata della serie televisiva de "Il trono di spade", la realtà però spesso supera la fantasia.  

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