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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Baronissi

Spari contro casa per costringerlo a pagare, si dissocia dal "clan": sconto per un giovane

La vittima era un uomo residente a Baronissi, insieme al nipote. I fatti risalgono al 2019

Un giovane di 29 anni, accusato di far partre di un clan mafioso a Mercato San Severino e comuni limitrofi, ha ottenuto uno sconto di pena in appello rispetto alla condanna in primo grado. Era accusato, inizialmente, di accesso abusivo al sistema informatico ed indebito utilizzo di carte di credito, concorso in associazione dedita al traffico di stupefacenti, concorso in  tentata estorsione, danneggiamento ed incendio di autocarro e minaccia aggravata dall'uso delle armi. Reati aggravati dal metodo mafioso. La vittima era un uomo residente a Baronissi, insieme al nipote. I fatti risalgono al 2019. Il giovane era difeso dal legale Rosaria Corvino

L'indagine

In primo grado era stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione, con assoluzione per accesso abusivo al sistema informatico ed indebito utilizzo di carte di credito e di concorso in associazione dedita al traffico di stupefacenti, composta dai membri di un intero nucleo familiare operante sul territorio di Siano. In appello, il difensore aveva invocato il riconoscimento dell'attenuante della "dissociazione attuosa", atteso il ravvedimento e rescissione dall'ambiente criminale di provenienza, fornendo un contributo fattivo alle indagini. Ebbene la Corte di Appello di Salerno, accogliendo le tesi difensive, ha assolto il giovane dall'accusa di minaccia con l'uso di pistola ai danni del ragazzo di Mercato San Severino, nipote dell'uomo vittima della tentata estorsione e dell'incendio e danneggiamento di autocarro, perchè il fatto non sussiste, confermando la condanna per tentata estorsione, danneggiamento ed incendio di autocarro, aggravati dall'uso del metodo mafioso, per i quali l'imputato aveva già dichiarato di essere colpevole. Il giovane si è visto riconoscere l'attenunate speciale, per aver fornito con le sue dichiarazione collaborative un contributo significativo al carico probatorio. La condanna è stata di 2 anni e 5 mesi di reclusione. Sullo sfondo l'inchiesta su di un gruppo criminale operante nella Valle dell'Irno. L'imprenditore - la vittima - fu bersaglio di spari verso casa più volte, poi dell'incendio di un autocarro, affinche pagasse il fitto di un capannone a Mercato San Severino. Per l'episodio in questione gli imputati erano quattro, con le restanti posizioni giudicate separatamente.

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