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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Estorsione ed intestazione fittizia di beni: l'avvocato Candela condannato a sei anni

Le accuse si basano sul suo coinvolgimento insieme a Fabio Iavarone, figura nota nei circoli criminali, in una serie di atti estorsivi ai danni di due mercanti d'arte

L'avvocato Francesco Candela è stato condannato a 6 anni di reclusione dal Tribunale di Salerno per tentata estorsione e estorsione consumata, aggravate dal metodo mafioso, e intestazione fittizia di beni. Questo verdetto segue un'indagine approfondita che ha coinvolto Candela in un complesso schema di estorsione. Le accuse si basano sul suo coinvolgimento insieme a Fabio Iavarone, figura nota nei circoli criminali, in una serie di atti estorsivi ai danni di due mercanti d'arte.

L'accusa

La situazione si concentra su due ex dipendenti del gallerista Danilo Gigante, che in seguito sono diventati mercanti d'arte indipendenti. Mentre erano ancora impiegati del gallerista, avevano ricevuto da lui delle provvigioni anticipatamente. Dopo aver lasciato il gallerista per avviare la propria attività, sono stati avvicinati da Candela e Iavarone che, agendo per conto di Gigante, hanno minacciato i due mercanti chiedendo loro di restituire 20mila euro, sostenendo che tale somma rappresentasse il rimborso delle provvigioni già pagate. Successivamente, il gallerista Gigante stesso è stato vittimizzato da Candela e Iavarone. Questi ultimi hanno usato tattiche intimidatorie per estorcere a Gigante opere d'arte, una Mercedes, e somme di denaro. La situazione si è sviluppata da ottobre 2020 fino a marzo 2022. Le attività illecite di Candela e dei suoi complici sono state scoperte grazie a intercettazioni telefoniche e a un'indagine minuziosa, culminando nell'arresto di Candela e altri membri del gruppo criminale.

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