La Cassazione: a Pagani un clan "organizzato e dedito al narcotraffico"
Sullo sfondo il maxi blitz, con l'indagine condotta dalla Dda, eseguito agli inizi di dicembre contro l'associazione mafiosa paganese
A Pagani il clan Fezza-De Vivo era di natura "mafiosa" oltre che dedito al narcotraffico. Così si è espressa la Cassazione, nel ritenere infondato il ricorso di uno dei presunti sodali, che mesi fa aveva fatto istanza per la revoca della misura cautelare. Sullo sfondo il maxi blitz, con l'indagine condotta dalla Dda, eseguito agli inizi di dicembre contro l'associazione mafiosa paganese.
Il ricorso
Grazie alle intercettazioni ambientali e telefoniche, oltre che alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, i giudici spiegano che l'associazione non era occasionale, bensì mossa da un unico progetto condiviso, fatto di estorsioni, intimidazioni, spaccio in quantità elevate, così come di infiltrazioni nel tessuto economico sociale. L’inchiesta fece luce sulla federazione tra gruppi camorristici, di Pagani e Poggiomarino, per il controllo dello spaccio di droga, estorsioni, autoriciclaggio ed altri reati nell'Agro nocerino e parte del Vesuviano, con il reimpiego dei proventi in attività finanziarie e commerciali in Italia ed in Spagna. L'imputato che aveva fatto ricorso avrebbe rivestito, inoltre, un ruolo attivo nell'organizzazione: dallo spaccio al recupero dei crediti, fino al pestaggio di chi non sottostava alle regole