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Rifiuti salernitani in Tunisia: rilasciato l'ex ministro Aroui

Aroui era stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione nel gennaio scorso. Il caso dei rifiuti salernitani in Tunisia, definito "uno scandalo" dai media tunisini ha avuto inizio nel novembre 2020

La Corte d'appello di Tunisi ha approvato le istanze per il rilascio dell'ex ministro dell'Ambiente tunisino, Mustafa Aroui, e di due ex dirigenti dell'Agenzia per la gestione dei rifiuti, coinvolti nel caso relativo all'importazione illegale di rifiuti italiani nel porto di Sousse, nel 2020. A riferirlo l'emittente radiofonica "Mosaique fm".

La decisione del tribunale

Aroui era stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione nel gennaio scorso. Il caso dei rifiuti salernitani in Tunisia, definito "uno scandalo" dai media tunisini ha avuto inizio nel novembre 2020. La vicenda vede coinvolte l'azienda campana Sviluppo Risorse Ambientali (Sra) e la societa' privata tunisina Soreplast. Tra i container depositati in Tunisia, 69 erano stati depositati nell'impianto della Soreplast di Moureddine (Sousse), andato a fuoco il 29 dicembre 2021, mandando in fumo circa 1.900 tonnellate di rifiuti. Sul piano giudiziario erano state avviate due indagini, della magistratura tunisina e di quella italiana, per accertare le responsabilità nella falsificazione dei documenti su cui sono state rilasciate le relative autorizzazioni transfrontaliere. I rifiuti di provenienza italiana sono stati successivamente rimpatriati e depositati in una riserva militare a Persano, in provincia di Salerno.

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