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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio di via San Leonardo, condannato a 24 anni l'ex badante

La sentenza dei giudici nei riguardi di Giuseppe Buono, giudicato colpevole per l'omicidio di Maria Grazia Martino, la 91enne uccisa nella sua abitazione il 9 luglio del 2022, dopo un tentativo di furto finito nel sangue, da parte dell'uomo, e del tentato omicidio della sorella dell’anziana, la 87enne Adele

E' stato condannato a 24 anni di reclusione Giuseppe Buono, il 43enne badante giudicato colpevole per l'omicidio di Maria Grazia Martino, la 91enne uccisa nella sua abitazione di via San Leonardo il 9 luglio del 2022, dopo un tentativo di furto finito nel sangue, da parte dell'uomo, e del tentato omicidio della sorella dell’anziana, la 87enne Adele Martino. 

Il processo

Le accuse erano rapina, omicidio e tentato omicidio, pluriaggravati. Dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile, l'imputato, difeso dall'avvocato Assunta Mutalipassi, dopo essersi introdotto nell’abitazione di San Leonardo dove vivevano le due anziane, con una mazza di ferro colpì Maria Grazia Martino. L'uomo conosceva l’appartamento: in passato aveva fatto da badante alle due anziane. "Conoscendo - contestava la procura - le abitudini delle due donne e l’ingente disponibilità di danaro custodita in casa», il 43enne scavalcò un muretto laterale introducendosi nella corte interna ai piedi della casa. Lì afferrò una mazza di ferro di 30 centimetri e si introdusse in casa dalla porta d’ingresso, "lasciata sempre socchiusa dalle due anziane". A quel punto afferrò la borsa di Adele Martino nella quale c’erano 10 mila euro in contanti. Poi "trovandosi dinanzi le due anziane signore, che per lo spavento iniziavano a urlare e a chiedere aiuto e si voltavano nel tentativo di fuggire", sferrò il colpo alla nuca a Maria Grazia. Mentre le due erano a terra, ferite gravemente, avrebbe preso a rovistare in casa cercando il danaro (pare che nell’abitazione ci fossero 380mila euro in contanti) prima di fuggire e far perdere le sue tracce. Durante il processo l'uomo aveva confessato, fornendo spiegazioni ulteriori sulle fasi del delitto. La sentenza sarà depositata entro i prossimi mesi

La dinamica

La sentenza è stata emessa dalla Corte d'Assise di Salerno (presidente Ferrara, a latere Passaro). La procura aveva chiesto la medesima condanna. I giudici hanno riconosciuto le aggravanti, come la crudeltà dell'azione delittuosa ai danni di persone anziane ma concedendo all'uomo le generiche equivalenti. Prima di agire, Buono - conoscendo i luoghi e chi viveva in quella casa - aveva rinchiuso nella camera da letto il fratello delle due donne, allettato. Non aveva previsto, tuttavia, di trovare le due anziane dopo poco, perchè convinto stessero riposando. A scoprire il corpo senza vita della prima e del secondo, gravemente ferito, fu un nipote. Quei 380 mila euro che l'imputato cercava, invece, erano nella stanza del fratello. Come sostenuto dalla difesa e negli interrogatori svolti durante le indagini, Buono cercava soldi per estinguere un debito di droga che lo stava tormentando da tempo.

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