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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Scafati

Estorsioni del "clan" e bombe, chiesta condanne anche in appello

Ora toccherà ai difensori prima che il collegio pronunci la sua sentenza

Servizi e slot imposti agli imprenditori dietro minacce, anche con ordigni esplosivi. La procura generale ha chiesto la conferma in gran parte della sentenza di primo grado, che aveva distribuito circa 120 anni di carcere a seguito di un'indagine della Dda a Scafati. Gli episodi vanno dal 2014 al 2019. Diverse le riduzioni di pena, invece, richieste dall'accusa nella sua discussione.

Le accuse 

Tra le accuse associazione mafiosa, estorsione, possesso di armi comuni e da guerra, violenza privata e illecita concorrenza con minaccia o violenza (tutti aggravati dal metodo camorristico). I territori interessati erano Scafati e i paesi del vesuviano. Ventuno le estorsioni tentate e consumate. L'indagine partì nel 2017, dopo una serie di danneggiamenti ai danni di attività commerciali (bar, tabacchi, sale slot). L'inchiesta si concentrò sull'esistenza di un'organizzazione a Scafati, "Buonocore-Matrone". Oltre al traffico di armi, il gruppo mirava al controllo delle slot-machine, con estorsioni consumate verso i titolari di attività commerciali, costretti a pagare e a servirsi dei servizi imposti dal "clan", come le macchine da gioco presso le proprie attività. Ora toccherà agli avvocati e alle loro arringhe, prima del dispositivo del tribunale. 

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