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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Cori e delusione granata: "Questa è la mia maglia", la voce dei tifosi

I social grondano delusione ma non rassegnazione. I tifosi hanno anche zoomato su un fermo immagine del secondo tempo: Dia è in area, lo assiste Tchaouna smarcato ma l'attaccante senegalese non se n'è accorto. E' solo uno dei tanti episodi da rimpiangere. Nel frattempo mancano pochi giorni alla sfida casalinga contro il Milan

"Questa è la mia maglia, la mia maglia". Il coro dgeli ultras è stato cantato a mo' di cantilena, dal settore ospiti del Gewiss Stadium di Bergamo. Non è un lamento ma uno sprone, un moto di ribellione, la voce delle viscere e dell'appartenenza. Significa "abbiate cura della nostra maglia". Ma talvolta, anzi molte volte i giocatori non si dividono in pigri e svegli, piuttosto in calciatori più forti e meno forti. La Salernitana ha avuto almeno tre palle gol e ha segnato una volta. L'Atalanta ha faticato nel primo tempo ma poi ha rotto gli argini, favorita anche da una lettura tattica granata che è rimasta quella del primo tempo, nonostante - lo ha ammesso pure in sala stampa - Gasperini avesse deciso di cambiare posizione a Pasalic, avanzandolo. Adesso bussa all'uscio il Milan: contro la squadra di Pioli, la Salernitana saluta il 2023 per quanto riguarda le gare casalinghe. Poi ci sarà lo "spareggio" di Verona, il 30 dicembre. 

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La voce dei tifosi

Nel frattempo lo stato d'animo dei tifosi è di delusione e frustrazione. Ci avevano creduto sullo 0-1 e, a scriverla tutta, pure sul 2-1, perché addirittura la Salernitana aveva chiuso l'Atalanta negli ultimi venti metri, era pronta a tentare la rimonta fino alla fine. E adesso bisogna di nuovo leccarsi le ferite. Il commento di Mimmo Rinaldi: "Attendo solo l'arrivo della doppia S: Sabatini/Sousa. Per il resto posso dire "speriamo finisca presto" una mortificazione ed umiliazione che non ha mai fine. Pensare a 50 minuti come panacea di tutti i mali, mi sembra riduttivo ed inconcludente. La quota salvezza al momento è ferma a 29/31 punti non un miracolo impossibile. Ma senza soldi non si cantano messe e non possiamo certo attendere le cessioni. Non si può volere la botte piena e la moglie ubriaca". Antonio Positano manda un messaggio alla cabina di regia: "Ci vuole rispetto per Salerno e per i salernitani. La società,se vuole essere credibile, deve valutare l’operato di tutti e deve trarne le conseguenze. In società qualcuno ha affermato “ moriamo insieme” ed io gli ricordo che la Salernitana non muore mai". Mario De Rogatis: "Non esiste alcuna soluzione ad una mediocrità ormai certificata da luglio. I rimedi non esistono, con questa rosa e con la prospettiva di una campagna riparatoria di gennaio gestita da questo direttore sportivo. È una squadra inferiore alle altre, allestita male e gestita peggio. Punto. Giochiamo al massimo per trenta minuti, poi al primo affondo avversario perdiamo compattezza e ci sfaldiamo. È ridicolo parlare di sfortuna, come accaduto al 50' sul doppio clamoroso errore di Dia, che ci avrebbe potuto riportare in vantaggio. Attendiamo rassegnati il ribaltone di gennaio". Paolo Toscano: "Purtroppo subiamo tantissimi gol ad ogni partita. Poco conta che la squadra abbia dato dei segnali di ripresa rispetto alla scorsa partita. Almeno adesso si è vista un po’ di voglia e determinazione da quasi tutti i calciatori, ma non basta! Per sperare nella salvezza occorre molto di più! Dobbiamo solo sperare che le altre squadre davanti continuino ad avere battute di arresto e confidare in un mercato di riparazione importante". Ciro Troise: "Tanta amarezza, puniti pesantemente dopo aver fallito due clamorose occasioni per pareggiare. Ancora una volta ripartire da ciò che di buono è stato fatto in una porzione di gara. La squadra deve crederci".

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