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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Faccia a faccia al Mary Rosy: Milan e Petrucci incontrano i granata

E' il momento più delicato del campionato, perché la sconfitta di Milano è stata umiliante, mancano 13 partite alla fine della stagione, la Salernitana resta ultima. L'ad e il vice presidente incontrano i giocatori per comunicare anche il ritiro anticipato

"Chi vuol restare fuori resti fuori: entrino in campo i giocatori". Non basta una canzone di Jovanotti, per cambiare la stagione della Salernitana. Milan e Petrucci, ad e vice presidente granata, la "canteranno" comunque alla squadra intorpidita che è stata presa a pallonate dall'Inter. Oggi è il giorno del faccia a faccia al centro sportivo Mary Rosy. Sarà un incontro senza il direttore sportivo Sabatini, ancora in riabilitazione dopo l'operazione alla gamba. Non è escluso un suo discorso alla squadra in video conferenza ma oggi, al netto delle parole, occorre una presa di coscienza. 

Lo scenario

L'ultimo posto è la cartolina di valutazioni che non hanno prodotto frutto. Resta un filo di speranza, sottile quanto un capello. Nelle prossime quattro partite - la sfida casalinga al Monza, le due trasferte di Udine e Cagliari, la partita contro il Lecce - la Salenitana si gioca tutto. Ha un senso considerarle in sequenza solo se la Salernitana saprà racimolare un "pacchetto" di punti. In caso contrario, sarà fiato sprecato e piano inclinato. Resta però in piedi una necessità che prescinde dalle vittorie e dalle sconfitte. Questa necessità si chiama dignità calcistica. Il discorso di Milan e di Petrucci alla squadra è finalizzato a far sentire la voce molto amareggiata della proprietà, sebbene il presidente Iervolino sia in riflessione prolungata. Servirà anche a comunicare che la squadra andrà in ritiro anticipato. Non è parsa una squadra di Serie A, al cospetto dell'Inter: era messa male in campo, non è riuscita ad infilare due passaggi consecutivi, non ha mai tirato in porta se non con Candreva in una circostanza nel secondo tempo, ha perso per manifesta inferiorità. I tifosi non si aspettano il compitino e il timido applauso di consolazione rivolto alla curva - pure quello timido, appena accennato, che si spegne sempre a centrocampo - dopo le partite perse. E' tempo di lottare con maggiore convinzione, con rinnovato ardore. Ci saranno esclusioni dalla formazione base: è inevitabile. Occorre vedere in campo calciatori non condizionati dalla paura di essere quasi retrocessi. Diversi atleti sono finiti in un cono d'ombra dal quale non riescono a uscire. Tocca a Liverani fare selezione. 

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