rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Calcio

Sabatini bis, Walter ritorna a Salerno e si presenta: "Salvezza 5%, ce la giochiamo e restiamo in A"

Dia, Mazzocchi, Bonazzoli, Mikael, il dna della squadra e la fiducia negli attuali calciatori che devono trovare orgoglio. Poi i fari puntati sulla prossima partita di Verona. Il dg a tutto campo

Non c'è il patron Danilo Iervolino. Il dg Sabatini è affiancato in conferenza stampa dall'amministratore delegato Maurizio Milan. Quest'ultimo ha poi risposto sui prezzi alti dei biglietti spiegando che il Milan fosse una squadra top, come un'altra a gennaio. Ha ribadito che il club è molto sensibile a scuole calcio, a ragazzini.

La conferenza

 Il patron granata, però, ha voluto far pervenire il proprio saluto in collegamento streaming video: "Faccio i complimenti ai ragazzi che hanno fatto una grande partita contro un grande avversario con l'approccio e il carattere giusto. Saluto De Sanctis e tutto il suo staff. Il ds è una persona perbene, un amico. Di Sabatini dissi la prima volta che era una leggenda del calcio, carismatico, illuminato, di grande visione, uin genio nel suo settore. Lo penso ancora e lo presento come un monumento di Salerno, una bandiera, un simbolo al quale la squadra deve ispirarsi per ritentare l'impresa. Conosce Salerno e sono convinto che potrà decodificare tutte le cose migliori per trasferirle al mister e ai giocatori. Con lui abbiamo ripreso fin da subito il rapporto, superato incomprensioni e ristabilire amicizia autentica e genuina. Ci siamo visti nell'ultimo anno. Quando gli ho chiesto di dirigere la Salernitana ha accettato pur consapevole dell'impresa. E' un leone, non si è lasciato intimorire: ama la piazza e la piazza lo ama. Lui sa che il popolo salernitano, se unito, diventa indomito, invincibile. Interpreta il Macte Animo".

Walter Sabatini è il nuovo dg

La presentazione

"Endorsement di Iervolino inesorabile. Non c'è verso a questo punto: devo fare le cose giuste. Avventura giusta, sono giorni che ci rimugino. L'amore di questa città mi ha restituito un tipo di vita al quale non rinuncio. Grazie, presidente, per questa seconda opportunità. Ho il vezzo dell'ossigeno sintetico che porto dietro perché in 50 anni l'ossigeno l'ho consumato tutto. Potrei anche farne a meno, ma adesso mi serve ossigeno supplementare, perché stare qui non è uno scherzo. Ho capito che era il segnale giusto, perché questa è casa mia. Ho in mente tantissime cose da fare, semplici. Dobbiamo anche noi, come i bambini, pensare al calcio come una cosa semplice. Questa non è una squadra scarsa, come la classifica può raccontare. E' una squadra che valori, chi l'ha costruita non ha fatto errori pacchiani e li avrei presi anche io. E siccome io non sono un c...e, De Sanctis che l'ha costruita e Iervolino che l'ha avallata non hanno fatto errori, almeno gravi. Quello che alla squadra manca è la coesione. Sarà creata dall'allenatore, da me e dagli stessi giocatori perché sono loro i protagonisti di quello che fanno e non fanno. Non basta giocare bene, bisogna andare oltre l'ostacolo. Una squadra o gioca con euforia calcistica, che sarebbe la soluzione migliore. Se non si mette mano a questo stato d'animo, bisogna giocare disperati. Si gioca euforici o disperati. Non ci saranno leggi marziali, come si invoca da più parti. Ci sarà la richiesta di essere competitivi sempre, non solo la domenica ma anche il martedì. Pure la disperazione è uno stato produttivo: se lo sono, non perdo un centimetro di campo, un pallone. Calciatori scarsi disperati sono patetici. I calciatori invece forti come loro e in aggiunta disperati diventano calciatori vincenti. Lo dirò anche ai calciatori ma lo devo condividere anche con la gente di Salerno. Non voglio retrocedere. Uso la prima persona: io non voglio, perché mi prendo la responsabilità. Non vivo di illusioni ma di realtà tangibili: la Salernitana si deve salvare costi quel che costi, sempre nella lealtà sportiva. Se questo non dovesse succedere, la Salernitana deve andare negli anni stabilendo un ciclo vituoso. Ma si deve salvare. Se non accadesse, lo considerei un fallimento personale. Il presidente mi dice "vai e salvati". So che è difficile, ma succederà. La Salernitana non retrocederà. Adesso immagino le altre società, dopo queste parole: allora chi retrocede? Rispondo io: altre ma non la Salernitana". 

La percentuale, Dia e Mazzocchi

" I salernitani saranno con me in questa avventura,metabolizzeranno il proprio desiderio". La salvezza, nell'avventura precedente, fu stimata in 7%. Adesso? "E' un po' più basso adesso, ma premetto che il 7% non lo stabilii io. Lo fecero riviste specializzate. Lo presi, dunque, come slogan per combattere e lo facemmio. Adesso la percentuale è 5% ma non è poco". Boulaye Dia è oggetto di attenzione sul mercato. In alcune circostanze ci sono stati mugugni e frizioni, legati alle opportunità di mercato. Dia rappresenta il tesoretto. Andrà via? "E' certamente un grande giocatore, da squadra metropolitana. Non so chi lo chiederà e se lo chiederanno ma devono sapere che c'è bisogno di soldi. Non c'è bisogno di un contabile per sapere che Iervolino da quando è entrato ha un'esposizione vicina ai 100 milioni. E' del tutto legittimo entrare almeno in parte dei propri investimenti. Se Dia si muove, lo deve fare per una cifra ridondante, che permetterebbe alla Salernitana di reinvestire con un calciatore di pari valore". Perché si è generato questo tilt? "Quello che abbiamo visto con il Milan e n parte con l'Atalanta è il prodromo di una squadra che esiste. Non è una mia invenzione: è il campo che lo racconta. Bisogna capire quali siano le variabili che non permettano alla squadra. Penso che nel calcio se c'è un episodio favorevole, poi è ripetibili. Il vero problema della Salernitana è che è una squadra fragile. Problema tecnico o tattico? Lo vedremo. Dirò ai calciatori che non ho mai perso una partita della Salernitana e quindi li conosco. Parlerò con tutti e poi singolarmente. Voglio sapere da loro perché manca l'orgoglio che non dipende da essere professionisti ma uomini. Loro sono calciatori forti". La posizione di Mazzocchi? "E' un giocatore importantissimo. Prendo atto pure con orgoglio personale che il Napoli sia interessato al giocatore. Per me è orgoglio e professionale perché lo presi ad un milione dal Venezia. Ma non c'è decoro in questa cosa: se loro avvicinano il procuratore e poi De Laurentiis offre una cosa iniqua al nostro presidente, non c'è convenienza. Se il Napoli lo vuole, deve essere disposto a parlare di Mazzocchi come un giocatore importante e che è arrivato in Nazionale, non come un aggregato. Mazzocchi è arrivato in Nazionale con le sue forze, ha giocato gli uno contro uno con Leao. Se ci fosse stato Mazzocchi nel Napoli dalle parti di Leao nei quarti, il Napoli sarebbe andato in semifinale. Mazzocchi può andare al Napoli ma c'è bisogno che De Laurentiis trovi con Iervolino, entrambi presidenti residuali italiani del calcio italiano, un accordo importante". 

Draghi e il lapis

"Non sono Draghi, non sono esperto di finanzi. Però ho sempre fatto il calcio con il lapis dietro l'orecchio come i pizzicagnoli. Lo farò da domani e devo capire chi possono essere gli acquirenti per i nostri giocatori. Il presidente non è stato così estremo, ha espresso un desiderio e mi ha denunciato una situazione. Non mi ha detto "non puoi fare niente". Il calcio è fatto di occasioni e situazioni e può darsi che le situazoni economiche di sofferenze possono essere sanate da ulteriori spese. Ad esempio magari si prende un giocatore a 2,5 milioni e poi lo si rivende a 10. Quello che posso dire è che il mio telefonino al momento non sta ascoltando le richieste di procuratore che vogliono andare e vogliono fare ma fin qui soldi in cassa non me ne hanno portati. Io voglio parlare solo di una cosa: salvezza. Questi calciatori mi piacciono e con loro mi voglio salvare. Se troveremo anche una situazione gratificante, lo faremo. Ma adesso bisogna spostare l'attenzione sulla partita di Verona. Il giocatore va giudicato sotto stress e non quando è in borghese, quando si fanno certi discorsi. Devo vedere la squadra in campo, non tanto in gara ma in allenamento: devo vedere la postura del corpo, i loro comportamenti, come si interfacciano tra loro. Nei gruppi c'è uno zibaldone di sentimenti da decodificare. Riconosco una particolare attenzione in questo e la farò valere. E' possibile cambiare il dna di questa squadra. Dà l'impressione di essere una squadra che stalla. Quando un aereo stalla, poi precipita. E' certamente fragile, ma è in grado di mettere in difficoltà avversari di spessore più alto. Questi giocatori non sono scelte mie, ma se devo essere onesto devo dire che ci sono giocatori di valore. Dia non è solo un giocatore da Ssalernitana ma anche da Inter e da Juventus e mi meraviglio come mai queste squadre non me lo abbiano ancora chiesto. E' davvero bizzarra questa cosa. Altri giocatori bravi? Ad esempio questo ragazzino Legowski non è ancora meglio identificato, però ha argento vivo, è dinamico. Poi è un polacco ed i polacchi sono notoriamente dei giocatori affidabili. Devo prima rendermi conto, devo vedere sul campo se ce ne sarà bisogno. Non lo escludo e ne parlerò con il presidente Iervolino". 

Giocatori e reparti dove intervenire

Inzaghi risponde all'idea di Sabatini di calcio? Risposta: "Fa il suo calcio e vediamo che redditività ha. Intende il calcio in maniera esuberante e mi piace. Gli faccio i miei migliori auguri. Gli parlerò subito il 26 per capire le sue intenzioni ed i suoi mezzi per raggiungere gli obiettivi. Non è una mia scelta e in qualche modo questo mi condiziona perché se c'è da combattere una battaglia esiziale, preferirei combatterla con una scelta mia. Ma non sono un cane: sono un po' condizionato nei suoi confronti ma mi auguro che lui mi obblighi a tenerlo. Colantuono ebbe due partite? Storicamente ricordo che cosa accadde con lui. Prima della vittoria di Verona, fece una cosa importante: il punto di Genova. Lo ricordo ancora per quel punto. Inzaghi non è assolutamente esonerato: smentisco tutto e tutti. Inzaghi non è esonerato ma monitorato, certo. Inzaghi ha bisogno di fortuna e la sua coincide con il mio arrivo, che notoriamente sono un uomo molto fortunato. La mia fortuna è trasmettibile e spero che lui sia in grado di accorgersene. Non dirò se abbiamo bisogno di centrocampisti, punta centrale. Prima devo vedere all'opera la squadra e poi pensiamo alle integrazioni". Bonazzoli e Mikael? "Federico è fortissimo e non sta mantenendo le promesse, dispiace perchè lo considero un figlio mio. Potrebbe fare molto di più. Nella Salernitana con me fu determinante in coppia con Djuric, ha fatto gol da antologia. era molto disponibile alla combinazione, al triangolo, alla cucitura del gioco. Il brasiliano non tornerà, troveremo una soluzione per farlo rimanere in Brasile. Mi ha generato grande frustrazione, l’ho preso dopo una tripletta in un derby, ha grande qualità tecniche ma totalmente avulso dall’essere calciatore. Era un pizzaiolo, ma gli vedevo fare delle cose in allenamento e strizzavo l’occhiolino a chi era vicino, però è stata una grossa delusione. Non era un calciatore nella testa, non voglio che torni neanche per un pomeriggio, abbiamo bisogno di calciatori dentro, poi possibilmente anche fuori. Cercherò una soluzione in Brasile". Partita di Verona? "Essenziale, nella quale noi dovremo giocare da disperati. Dovremo fare una grande partita e portare via un risultato che dovrà cambiarci la stagione". Come ha trovato Iervolino? "Un po' più preoccupato. Ha capito che il calcio è materia nebulosa. Non è come nella sua brevissima esperienza. Lì c'era euforia giustificata dal peso che avevo fatto. Oggi è più scettico sul conto delle persone. E' difficile sia conquistare la salvezza sia aggiustare i 29,6 milioni di euro ma non ho paura del conto negativo, perché se ci salviamo poi si aggiusta. Spero che non ci sia nessun tipo di vento, che sia bonaccia. Se proprio deve soffiare vento, auspico che soffia sulle mie spalle e sulle spalle della Salernitana. Ho colto la telefonata del presidente con euforia e quell'episodio antico è stato seppellito in fretta da un equivoco generato da un evento incontrollato prodotto da errore innanzitutto da parte mia. Il calcio è un divoratore di situazioni: bisogna abituarsi a questo tipo di dialettica che non si verifica in altri settori della vita"
 

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sabatini bis, Walter ritorna a Salerno e si presenta: "Salvezza 5%, ce la giochiamo e restiamo in A"

SalernoToday è in caricamento