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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Sant'Egidio del Monte Albino

"Benvenuti a Pagani", è polemica al confine con Sant'Egidio: La Mura e Carpentieri contro De Prisco

E' scontro a distanza nonostante la mediazione del Prefetto a seguito della sentenza del Consiglio di Stato

Esplode la polemica dopo la decisione dell’amministrazione comunale di Pagani di apporre le nuove tabelle con la scritta “Benvenuti a Pagani” dove prima c’erano quelle di Sant’Egidio del Monte Albino. La vicenda è quella legata alla sentenza del Consiglio di Stato che ha tracciato i nuovi confini tra le due città nella località Orta Loreto. 

Le critiche

Su tutte le furie il primo cittadino di Sant’Egidio del Monte Albino Antonio La Mura che parla di “provocazione irrispettosa” nei suoi confronti e dell’intera comunità. “Il verbale richiamato dal mio collega De Prisco dice chiaramente che questo intervento doveva avvenire “di concerto”, cioè andava concordato, nei tempi e nei modi, tra le due amministrazioni e i funzionari. Il Comune di Pagani, invece, ha agito unilateralmente, senza dare nemmeno comunicazione dell’intervento di apposizione delle nuove tabelle, eliminando quelle che c'erano senza neanche riconsegnarcele. Ecco perché parlo di una provocazione. Così non si arriva da nessuna parte e l’unico risultato che si ottiene è alimentare tensioni e risentimenti, di cui io non posso assumermi la responsabilità. Le preoccupazioni sulla tenuta dell’ordine pubblico le ho espresse in ogni sede e in ogni modo e dunque ho la coscienza pulita. Naturalmente, non condivido minimamente il gesto di tirare giù la tabella apposta ieri, ma questo episodio spiacevole è la conseguenza di una nuova intollerabile fuga in avanti da parte del Comune di Pagani, che, lo ripeto, doveva concordare con noi tempi e modi di questo intervento. Detto questo, mi auguro che il Sindaco di Pagani fermi questa folle corsa e che, come abbiamo concordato dinanzi al Prefetto, tutte le azioni, gli interventi e i provvedimenti da assumere vengano puntualmente concordati e condivisi. In caso contrario, io non potrò rispondere di quello che accadrà. È una questione di rispetto non solo verso Sant’Egidio ma anche verso le stesso Prefetto e la su funzione di mediazione. Prefetto al quel mi rivolgerò immediatamente per chiedere il rispetto degli accordi presi alla sua presenza. E intanto accelererò ulteriormente il mio impegno per ottenere una Legge regionale che metta la parola fine a questa vicenda. Nessuno disconosce il valore della sentenza del Consiglio di Stato, rispetto alla quale ci stiamo assumendo le nostre responsabilità. Ma per favore, nessuno disconosca 200 anni di storia e nessuno manchi di rispetto alla dignità di un popolo. Perché questo non lo consentiremo”.

Gli fa eco il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Nunzio Carpentieri: "La decisione del sindaco De Prisco di disporre la rimozione dei cartelli di Sant’Egidio e la loro sostituzione con quelli di Pagani, peraltro in assenza di qualsiasi specifico accordo con il collega di Sant’Egidio, è un atto assai grave dal punto di vista politico, istituzionale e finanche umano. È un atto di arroganza che mortifica l’istituzione che De Prisco rappresenta e segna una totale mancanza di sensibilità nei confronti dei cittadini, che lui tra l’altro ci tiene così tanto a rappresentare. Mi piacerebbe chiedere a De Prisco quale risultato pensa di aver raggiunto mettendo in essere questa azione: cosa cambia, nella sostanza, aver messo quei cartelli? È una questione di soddisfazione? È uno sfizio che si è voluto togliere? Perché, se non è questo, io francamente non so quale spiegazione dargli.A De Prisco non potevano sfuggire le conseguenze, anche sul piano emotivo, che questo gesto avrebbe comportato. E se gli sono sfuggite, è ancora più grave, considerato che è sua precisa responsabilità impedire che si alimentino scontri e tensioni. C’è in questo atteggiamento una componente di superficialità e di arroganza che non rende giustizia alla sua intelligenza e alla sua cultura politica ed istituzionale. Superficialità e arroganza di cui dovrà assumersi la responsabilità. Non ho niente da insegnare a nessuno, naturalmente. C’è una cosa, però, che tutti questi anni di attività politica hanno insegnato a me e che mi permetto di condividere anche con lui: il rispetto per gli altri. Spesso questo rispetto si dimostra anche coi piccoli gesti. Farli o non farli fa la differenza”.

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