rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Iervolino tra presente e futuro: "Per ora non vendo la Salernitana, Sabatini non ha dato ciò che auspicavo"

Il Corriere della Sera ha intervistato il patron granata, che si è soffermato sul rapporto con la piazza, con gli allenatore e con il dg

Le quote azionarie, i tifosi, gli allenatori, il direttore generale. Danilo Iervolino, intervistato dal "Corriere della Sera", non ha alcuna intenzione di mollare anche se lo spettro della B si fa sempre più vicino."Se fosse per il bene dell'azienda, farei un passo indietro - ha premesso - Sono già arrivate telefonate ai miei manager, per ora non se ne parla. La Salernitana sta vivendo una stagione pessima ma questo è il momento di restare in sella". 

La ricapitalizzazione: Iervolino versa 12 milioni

Lo scenario

"Non avevo messo in conto di vivere una stagione come questa, né di ritrovarmi a spiegare ai miei figli il perché delle minacce, le offese e degli attacchi social che ho subito negli ultimi mesi. Ho fatto anche io tanti errori, dovevo fidarmi del mio intuito, non essere condizionabile ed essere più presente. Sono stato per tre anni il presidente più amato, non avevo messo in conto di vivere una stagione come questa, né di ritrovarmi a spiegare ai miei figli il perché delle minacce, le offese e degli attacchi social che ho subito negli ultimi mesi. Ho fatto anche io tanti errori: quattro allenatori in pochi mesi sono il frutto di scelte non lucide, per dare una risposta a una piazza che vede il presidente di calcio come il sacerdote di una setta: devi individuare il colpevole. Dovevo fidarmi del mio intuito, non essere condizionabile ed essere più presente”.
 

La retrocessione e la ripartenza

"Se ho messo in conto di retrocedere? Certo, anche se l'aritmetica ci tiene ancora in gioco. Mi sto guardando attorno, voglio riflettere bene. E vi assicuro che ci sarà una rivoluzione. La categoria è differente e farò scelte in funzione di un progetto sano. Basta con i nomi, non sono questi che danno credibilità al progetto. Non sono entrato nel calcio per avere visibilità, non ne avevo bisogno". Ma guardando al sistema in generale, ammette: "L'industria del calcio vive una tranquilla rassegnazione nel non muovere nulla, questo mi spaventa. C'è la necessità di cambiare, ed è un sentimento diffuso, però poi non si fa nulla. Abbiamo miliardi di debiti in tutto il sistema, così il calcio muore". 

Gli allenatori e il dg


“A Nicola ho fatto un grande torto, inutile girarci attorno, è il mio cruccio. Sousa è il migliore tecnico che abbia mai incontrato, intelligentissimo. Ma quest’anno ambiva a qualcosa di più importante: ci siamo anche dati un momento per riflettere, lui parlò col Napoli, poi è tornato ma non era abbastanza motivato. Inzaghi è un rimpianto, grande persona. Il calcio ha bisogno di figure come lui: potevo riprenderlo ma avrei fatto un altro errore. Liverani lo ha voluto Sabatini, ma non si sono innescati i meccanismi. Colantuono ama Salerno, è con noi da tempo”, commenta Iervolino prima di esprimersi sul direttore generale: “Uomo di esperienza riconosciuta ma il suo stato di salute non gli ha consentito di essere presente, e quindi non ha portato quello che mi auguravo, quando è arrivato eravamo a 3 punti dalla zona salvezza”. 

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Iervolino tra presente e futuro: "Per ora non vendo la Salernitana, Sabatini non ha dato ciò che auspicavo"

SalernoToday è in caricamento