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Un anno di Iervolino, parla il patron: "Sangue vivo, la Salernitana è più di un club"

Era il 31 dicembre 2021, esattamente un anno fa. Al rintocco di mezzanotte, l'audio whatsapp dell'imprenditore di Palma Campania divenne virale. Saltarono non solo i tappi dello spumante, nelle case dei tifosi granata, ma anche i lucchetti del trust nel quale era stata rinchiusa la Salernitana

La chiosa della lunga lettera somiglia al motto del Barcellona, cioè "mas que un club". Danilo Iervolino scrive al popolo granata, gli riserva una lunga parte del suo messaggio social nel quale ricompone il puzzle del 2022. "Abbiamo fatto impazzire i nostri tifosi - dice orgoglioso il patron della Salernitana - e forse anche quelli avversari". Era il 31 dicembre 2021, esattamente un anno fa. Al rintocco di mezzanotte, l'audio whatsapp di Danilo Iervolino, imprenditore di Palma Campania, divenne virale. Saltarono non solo i tappi dello spumante, nelle case dei tifosi granata, ma anche i lucchetti del trust nel quale era stata rinchiusa la Salernitana. Poi arrivarono la firma davanti al notaio di Scafati, la prima vittoria a Verona, davanti ad un manipolo di temerari. I granata muovevano i primi passi verso il 7%. 

La firma di Iervolino

La salvezza

Fu l'espressione coniata dal dirigente Walter Sabatini, per sfida e orgoglio nei confronti del gelo dei detrattori, quando scelse di rifondare e ricostruire la Salernitana portando all'ombra dell'Arechi calciatori agonisticamente cattivi, che "non abbiano in campo - disse - fratelli né amici". Goccia a goccia, fianco a fianco, in una notte di lacrime e preghiere, la Salernitana il 22 maggio, giorno di Santa Rita, ha tagliato il suo miracoloso traguardo della salvezza. E così Danilo Iervolino, che dopo la firma aveva detto "da oggi inizia una nuova era. Ore 13:00 si è concluso il trasferimento delle quote. Avanti tutta!" e alla presentazione aveva spiegato di voler "creare un link, un sinallagma d'amore con la città di Salerno", è diventato il primo presidente della storia della Salernitana a riscrivere la storia. No, non più anatroccolo, ma cigno, pronto a disputare di nuovo il campionato di Serie A. 

Il nuovo orizzonte

Gli uomini passano (ma le loro gesta vengono scolpite nella roccia, quando diventano protagonisti) e la casacca granata resta. Così un giorno, dopo alcune forti incomprensioni sulle commissioni ai procuratori dei giocatori - solo la punta dell'iceberg di un rapporto logoro - Iervolino ha detto addio al diesse Sabatini e si è rivolto a Morgan De Sanctis, direttore sportivo giovane, preparato, ambizioso. Con lui sono arrivati Candreva, ma anche Sambia, Bradaric, ma anche Dia, poi Piatek, poi Daniliuc, Lovato, adesso Ochoa. Non è più la Salernitana di Ribéry in campo: Franck ha detto addio al calcio giocato ma resta nei quadri tecnici ed a Salerno, il prossimo aprile, festeggerà 40 anni. E' sempre la Salernitana di Danilo Iervolino, che in estate ha provato anche a coronare il sogno di portare Mertens a giocare con l'ippocampo sul petto. "Macte animo", ha detto nel discorso rivolto alla famiglia granata riunita intorno al tavolo natalizio. La Salernitana ha dieci punti di vantaggio sulla zona salvezza, può continuare a scrivere la storia, dopo aver pareggiato in casa della Juventus, dopo aver battuto la Lazio a domicilio. Ricomincia dal Milan, ricomincia da Danilo Iervolino. Ricomincia da una parola - solidità - che è il miglior acquisto in questo salto nel 2023.

Il messaggio social

Ecco Danilo Iervolino, a fine 2022. Il presidente racconta un anno da inversione ad U, fatto di investimenti nello sport e nell'editoria, di cambiamenti per la sua famiglia e anche di fantastiche rimonte. Ringrazia tutti, il patron, non dimentica l'ex diesse Sabatini, l'attuale diesse De Sanctis, i due allenatori fin qui a busta paga, i dirigenti, lo staff, i tifosi. Scrive: "Cari amici, tanti auguri di un grande 2023 a tutti voi che possa spazzare via le tante annosità che abbiamo dovuto superare e portarci tanta salute, pace e gioia di vivere. Ripercorrendo questo 2022, non posso che definirlo stupendo e sorprendente perché  pieno di novità per me e la mia famiglia: abbiamo cambiato città, sono diventato editore del magazine L’Espresso, il più prestigioso ed autorevole d’Italia e del gruppo BFC, con cui stiamo portando avanti una rivoluzione culturale ispirata al  modello Eduinfotaiment per rendere l’editoria più contemporanea ed in linea con i linguaggi ed i fabbisogni dei giovani. Il 31 dicembre è soprattutto l’anniversario del primo anno da Presidente della Salernitana, un anno straordinario in cui ho vissuto le più belle emozioni della mia vita, un anno di coraggio e di passione, un anno in cui sempre più sento la convinzione che il calcio sia uno strumento di unione e di trasmissione dei valori più alti della società. E poi un anno che ha accresciuto in me la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta ad investire nella Salernitana perché ha la tifoseria più bella d’Italia e perché Salerno è la città ideale per realizzare una Sport City moderna ed innovativa.Tante cose abbiamo fatto e molte altre sono in itinere, ma la cosa di cui più vado fiero è che stiamo lasciando un segno nel modo di fare e vivere il calcio, portando in sicurezza le famiglie allo stadio, regalando ad ogni partita un’ esperienza unica, progettando con professionalità il futuro, investendo sulle Academy e sui giovani, andando nelle scuole, portando avanti i sani valori della sportività, della sana competizione e della legalità, dialogando con le istituzioni in modo costruttivo per realizzare le opere  infrastrutturali, avvicinando nuovi tifosi al calcio, prodigandoci per il sociale, stando vicino ai deboli e agli emarginati, valorizzando gli uomini che lottano in campo ma rendendo protagonisti anche gli uomini che lavorano fuori al rettangolo di gioco, portando avanti un fair play trasversale, facendo della Salernitana una cenerentola del calcio italiano. Abbiamo fatto piangere, arrabbiare, urlare ed infine impazzire di gioia i nostri tifosi e forse anche quelli delle altre squadre, abbiamo sorpreso tutti e continueremo a farlo perché qui c’è il sangue vivo, passionale e furibondo del macte animo. Un grazie di cuore a tutti i protagonisti di questa storia straordinaria partendo dai tifosi, a tutti i giocatori veri eroi di questo miracolo, al mister Davide Nicola, al mister Stefano Colantuono, al nostro AD Maurizio Milan, al primo cittadino Vincenzo Napoli ed a tutti i politici locali, un grazie al Signor Prefetto Francesco Russo al Signor Questore Giancarlo Conticchio e all’Arcivescovo Monsignor Andrea Bellandi, al nostro segretario generale Massimiliano Di Brogni, al Cfo Luigi Aiudi, alla nostra responsabile alla comunicazione Mara Andria, al team manager Sasà Avallone, ai nostri collaboratori ed al direttore sportivo Morgan De Sanctis ed infine a tutti coloro che hanno sperato e creduto nella società e nel progetto Salernitana. Un grazie anche a tutti i presidenti passati che hanno contribuito a creare questa squadra ormai leggendaria, al Direttore Walter Sabatini che ha contribuito in modo fondamentale alla salvezza del Miracolo, agli ex dirigenti e tutti ex calciatori. Questa squadra va custodita con amore perché è vostra, della città di Salerno, e ve la meritate. Avanti tutta! Noi siamo la Salernitana,molto più di una squadra di calcio".

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