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Cronaca

Il sindaco De Luca sul Crescent: "Qui si cerca di intimidire il Sovrintendente"

Ed in merito alla mega scritta che ha imbrattato la Curia: “Un imbecille che scrive sul muro di un edificio storico è irrecuperabile, uno stragista potenziale"

Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, davanti ai microfoni di Lira Tv torna a parlare del Crescent e degli ultimi risvolti giudiziari della vicenda. "La vicenda sugli organi di stampa è stata fritta e rifritta, sono sempre le stesse cose. C’è stata una comunicazione di conclusione delle indagini da parte del Pubblico Ministero. Niente di nuovo. Ribadisco la mia posizione. Esprimo, come sempre, il massimo rispetto per l’iniziativa della magistratura, i magistrati hanno il dovere di accertare i fatti, a tutela della legalità. Non c'è nessun problema, dunque, ma totale rispetto e sostegno all’azione della magistratura. La mia posizione è serena e limpida, ma ci sono sedicenti giornalisti che hanno costante bisogno di creare polemica, altrimenti non vendono più neanche una copia".

"Nella lettera di Italia Nostra - continua il sindaco - si legge che il mastodontico lotto cementizio chiamato Crescent è la plastica espressione di quel degrado culturale e paesistico che da decenni la collettività è costretta a subire. C’è una sola persona dotata di buon senso e sana di mente che possa dire che le baracche e i depositi di legno e di marmo che avevamo a Santa Teresa erano paesaggio da tutelare? Poi parlano dello svuotamento di valori morali e culturali. Quali erano questi valori? Gli spacciatori, le prostitute, i pedofili? Qui si cerca di intimidire il Sovrintendente" tuona De luca. "A maggio organizzeremo in piazza Portanova una mostra con la documentazione che manderemo alla Sovrintendenza, che testimonia il prima e il dopo. Sul Molo Manfredi, per esempio, dove ora c’è la stazione marittima, c’era persino un inceneritore dove si bruciava di tutto. Chissà quanta diossina ha emanato nell’aria - conclude - Ma non sapeva niente nessuno, stavano tutti zitti”.

Ed in merito alla mega scritta che ha imbrattato la Curia: “Un imbecille che scrive sul muro di un edificio storico è irrecuperabile, uno stragista potenziale: le ragazze facciano un’opera di rieducazione, spieghino ai ragazzi che l’amore è bello se fatto di civiltà, di garbo, di gentilezza, di fiori, di pensieri, di baci, ma non di scritte sui muri”.

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